Vaccino Valneva con virus inattivato: Ema avvia revisione/ Ecco come agisce
Al via la revisione da parte dell’Ema, l’Agenzia Europea del Farmaco, del vaccino anti covid di Valneva, il primo e fino ad ora unico con il virus inattivato

L’Ema, l’agenzia europea del farmaco, ha spiegato di aver avviato una revisione del vaccino Valneva, il primo siero anti covid con il virus inattivato. Il comitato per i medicinali a uso umano Chmp, come annunciato quest’oggi da parte dell’ente certificato dell’Unione Europea, analizzerà quindi nel dettaglio il siero VLA2001, alla luce dei risultati preliminari degli studi di laboratorio e dei primi studi clinici sugli adulti che parrebbero suggerire che lo stesso farmaco sembra innescare la produzione di anticorpi anti Sars-CoV-2, e di conseguenza proteggere dalla malattia. Appena tutto l’incartamento sarà disponibile, l’Ema lo valuterà decidendo se i benefici prodotti dallo stesso vaccini saranno superiori o meno ai rischi, così come spiegato dalla stessa agenzia.
La revisione continua proseguirà fino a che non sarà il momento di presentare eventualmente una domanda formale di autorizzazione all’immissione in commercio, così come riporta Adnkronos: “L’Agenzia valuterà la conformità di VLA2001 – fa sapere lo stesso ente – ai consueti standard Ue in materia di efficacia, sicurezza e qualità. Sebbene l’Ema non possa prevedere le tempistiche complessive, dovrebbe essere necessario meno tempo del normale per valutare un’eventuale domanda dopo il lavoro svolto durante la revisione continua”.
VACCINO VALNEVA CON VIRUS INATTIVATO: ATTESA L’APPROVAZIONE DELL’EMA
Come detto sopra si tratta di un vaccino particolare in quanto è il primo contro il covid che contiene al suo interno il virus inattivato (ucciso), che non può quindi causare la malattia, nonché anche due ‘adiuvanti’, delle sostanze che permettono di rafforzare la risposta immunitaria al vaccino.
Quando un paziente riceve questo vaccino, il sistema immunitario identifica il virus inattivo come estraneo e produce quindi degli anticorpi. Nel caso in cui il paziente dovesse essere in seguito entrare in contatto con il virus, il sistema immunitario lo riconoscerà e si difenderà. La speranza ovviamente è che alla fine l’Ema riesca ad approvare questo vaccino che si prospetta molto interessante.
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