La Bibbia fa parte del patrimonio culturale, leggerne alcuni estratti a scuola è molto importante e formativo: così Giuseppe Valditara ha difeso la sua proposta di introdurre la lettura della raccolta cristiana dei testi sacri a scuola. Ne ha parlato a Cinque Minuti, il programma condotto da Bruno Vespa su Rai 1, facendo chiarezza dopo alcune polemiche scoppiate nelle ultime ore.
Il ministro dell’Istruzione ritiene che non si possano comprendere materie come arte e letteratura italiana senza conoscere anche questi aspetti, ma comunque la proposta riguarda le elementari, mentre per le medie si pensa al ritorno del latino in via facoltativa. “È fondamentale a mio avviso perché il latino è la palestra della logica, della ragione, come insegnava fra l’altro Antonio Gramsci“.
Valditara ha difeso la sua proposta, spiegando che il “latino insegna ad imparare” e che possa essere fondamentale non solo per la grammatica, ma anche perché studiarlo richiede fatica, quindi in questo modo si “abituano anche i ragazzi a non considerare tutto così semplice e così facile“. Per quanto riguarda la scrittura a mano, il ministro ritiene che abbia un impatto anche sulla grammatica, che negli anni è stata svalutata e “non viene più insegnata adeguatamente“.
STORIE, GEOGRAFIA E MUSICA: “IL MIO RITORNO AL FUTURO…”
Giuseppe Valditara ha parlato anche della nuova indicazione sulle poesie da imparare a memoria, un esercizio non solo mnemonico, ma anche utile, secondo il ministro, per stimolare fantasia e creatività. Invece, storia e geografia vanno divise per valorizzarle.
Per quanto riguarda la prima, l’insegnamento di quella italiana è fondamentale per il ministro dell’Istruzione al fine di comprendere la nostra identità, le nostre origini e radici, ma anche la direzione da intraprendere. Per Valditara andrebbe anche ripristinata la storia della musica visto che, come evidenziato dal maestro Riccardo Muti, l’Italia ha una straordinaria tradizione musicale.
LA RIFORMA DELLA SCUOLA DAL 2026
La riforma della scuola di Valditara ridisegna il percorso degli studenti italiani fino ai 14 anni, quindi fino alle medie, ma comunque ci sono lavori in corso per introdurre delle novità anche per le superiori. I nuovi programmi, pensati per l’anno scolastico 2026-2027, quindi non per l’immediato, rappresentano un aggiornamento che non si vedeva dal 2012.
Il lavoro è stato svolto da una commissione, che ora si confronterà con il comparto scuola per elaborare delle modifiche affinché poi le novità entrino in vigore appunto nella tempistica prevista. Per Valditara si tratta di una risposta a quanto emerso dal report del Censis, da cui si evince una fotografia preoccupante della preparazione degli italiani. Ad esempio, 4 su 10 ritengono che Gabriele D’Annunzio abbia scritto l’Infinito, mentre 3 su 10 ritengono che Eugenio Montale sia stato premier negli anni ’50.
A chi lo definisce un programma conservatore, il ministro ha replicato a Cinque Minuti parlando di una sorta di ritorno al futuro, perché per costruire radici solide per il futuro e migliorare l’integrazione degli stranieri, bisogna avere ben chiaro il proprio passato e i propri valori.