Mentre il premier Giuseppe Conte festeggiava l’esito dell’accordo raggiunto a Bruxelles dal Consiglio europeo sul Recovery fund, l’ex moglie Valentina Fico faceva lo stesso in patria, dopo la sentenza del Tar del Lazio che ha dato ragione alla donna. Proprio la Fico, a capo di altre 11 colleghe dell’avvocatura dello Stato nel 2019 aveva trascinato davanti al Tar la presidenza del Consiglio dei ministri, il ministero dell’Economia e i suoi superiori chiedendo un cospicuo risarcimento danni. Adesso l’ex moglie di Conte avrebbe vinto e caso vuole che proprio le casse di palazzo Chigi e del ministero dell’Economia debbano pagare il risarcimento. A scriverlo Franco Bechis in un articolo di oggi de Il Tempo online, che ripercorre l’intera vicenda della quale il quotidiano già aveva parlato nel dicembre scorso. L’ex moglie di Conte e le altre avvocatesse dello Stato avevano presentato ricorso contro la decisione dell’Avvocatura di escluderle durante la maternità dalla divisione dei premi delle cause vinte.
Loro contestavano il fatto che il congedo di maternità non fosse una scelta personale ma un obbligo dettato dalla legge, per tale ragione chiedevano che il loro emolumento mensile restasse inalterato, compresi i premi. Richiesta riconosciuta dal Tar del Lazio che ha previsto per la Fico e le sue colleghe il “diritto a percepire tutte le competenze spettanti in virtù del riparto previsto nell’art. 12 cit. maturate a titolo di onorari di causa per i periodi in cui sono state collocate in astensione obbligatoria per gravidanza e puerperio, nonché per i periodi di interdizione anticipata dal lavoro e di adozione di minore (…) con la maggior somma fra rivalutazione e interessi legali da calcolare al netto delle ritenute contributive e fiscali”.
VALENTINA FICO EX MOGLIE PREMIER GIUSEPPE CONTE VINCE AL TAR
Il Tar del Lazio ha dunque imposto all’Avvocatura di procedere in sede separata e in tempi brevi alla liquidazione degli arretrati dovuti in busta paga in favore di Valentina Fico e delle sue colleghe. Di contro, Presidenza del consiglio, ministero dell’Economia ed Avvocatura sono stati condannati anche a pagare alle donne 3 mila euro di spese di lite. I fatti contestati dall’ex moglie di Conte fanno riferimento al periodo in cui Valentina e il premier erano ancora felicemente insieme e la maternità che l’aveva privata degli emolumenti accessori è proprio quella legata al figlio del premier, Nicolò, dunque riferito a 13 anni fa. Il periodo di maternità contestato è proprio quello che va dall’11 aprile al 10 settembre 2007, dunque il risarcimento ottenuto, scrive Il Tempo, “è in qualche modo un affare di famiglia che riguarda anche l’ex marito per cui lei spesso ancora fa il tifo “politico” attraverso il suo profilo politico”.