Vanessa Gravina si racconta: perché ha scelto di abortire a diciott'anni e il momento doloroso per la separazione da Domenico Pimpinella
Vanessa Gravina non si è mai tirata indietro nel raccontare le vicende personali che hanno segnato profondamente la sua esistenza. Nota al grande pubblico per il ruolo di Adelaide di Sant’Erasmo ne Il Paradiso delle Signore, l’attrice a La Volta Buona di Caterina Balivo ha ripercorso alcuni momenti chiave della sua vita professionale e privata come il difficile percorso che l’ha portata a superare un divorzio doloroso e prima la scelta difficile di un aborto. Come svelato dalla regista teatrale, c’è stata anche una sorta di rimozione, ma poi ci ha fatto i conti. “In quel momento della mia vita non potevo offrire a un figlio una condizione di armonia totale, un incontro di anime e volontà condivise”.
Vanessa Gravina tra dolore e rinascita: il divorzio sofferto da Domenico Pimpinella
Oggi la Gravina è riuscita a ritrovare la serenità accanto al collega Leandro Amato. Una storia d’amore che è arrivata dopo un periodo complesso, segnato dalla fine del matrimonio con Domenico Pimpinella con cui è stata sposata dal 2015 al 2021. “Ho sofferto. Avevo investito, con Domenico ci avevo creduto. È stato impegnativo. Ma si è trattato di una bella storia, durata 10 anni”, ha dichiarato a La Volta Buona. Prima di lui, la Gravina era stata legata per circa dieci anni all’attore Edoardo Siravo, volto di Un Posto al Sole e Vivere. Durante l’intervista, ha espresso la convinzione di aver sempre vissuto relazioni autentiche e profonde, pur riconoscendo che l’amore spesso richiede coraggio e rinunce.
Aborto di Vanessa Gravina: perché non era pronta per avere un figlio
Uno dei momenti più intensi dell’intervista con Caterina Balivo è stato il racconto dell’aborto di Vanessa Gravina affrontato quando aveva appena 18 anni. Ha confessato di aver preso questa decisione con determinazione poiché consapevole di non poter offrire al nascituro le condizioni ideali per crescere. Una scelta dettata da un forte senso di responsabilità, maturata con il tempo: “Ho semplicemente agito secondo coerenza, secondo quello che da piccola non potevo codificare, ma che ho capito nel tempo. Ritengo che un figlio debba essere una scelta condivisa e quindi sono andata avanti per la mia strada”.
