Dopo la recentissima proposta di una legge nazionale per vietare a donne bambine di indossare il velo islamico integrale in ogni luogo pubblico – ve ne avevamo parlato nel dettaglio qui, ma a breve lo recupereremo anche sommariamente – su spinta della delegazione lombarda della Lega è stata riproposta anche una norma simile in Lombardia: l’idea – avanzata dalla consigliera regionale del Carroccio Silvia Scurati – è di dare piena attuazione alla delibera regionale (rimasta inattuata) che già nel 2015 vietò di indossare il velo islamico integrale all’intero degli edifici pubblici, estendendolo anche – per non dire soprattutto – alle scuole, sia per le docenti che per le studentesse.
Se la proposta di Scurati venisse accolta – insomma – il velo islamico integrale sarebbe completamente vitato sia nelle scuole che in tutti gli edifici pubblici, seguendo l’esempio tutto europeo che arriva dalla Francia e dalla Germania: nella prima – infatti – sia docenti che studentesse non possono mostrarsi negli istituti con burqa e niqab; mentre nella seconda la limitazione riguarda esclusivamente le professoresse.
Nella sua proposta – inoltre – Scurati ha dato anche una spallata al testo nazionale proposto dal collega Igor Iezzi che ha anche deciso di introdurre pene per chi obbliga le donne ad indossare il velo islamico integrale: complessivamente si parla di multe fino ad un massimo di 30mila euro e della detenzione fino a due anni; il tutto da aumentare ulteriormente della metà nel caso in cui la costrizione interessi minori, donne e persone affetta da disabilità fisiche e mentali.
Silvia Sardone intende proporre una legge europea per vietare il velo islamico integrale: “È un simbolo di sottomissione”
Dal conto suo Scurati presentando la proposta per vietare il velo islamico integrale nelle scuole ci ha tenuto a precisare che si tratta di uno “strumento di oppressione nei confronti delle donne” che in quanto tale non può essere in nessun caso tollerato; mentre il collega leghista – peraltro capogruppo del partito – Alessandro Corbetta ha auspicato una piena applicazione della norma in virtù di quelle che definisce “posizioni politiche accondiscendenti”.
Ad aggiungere un’ulteriore complessità al tema del divieto all’uso del velo islamico integrale ci ha pensato anche l’europarlamentare – sempre in forza alla Lega – Silvia Sardone che ha recentemente annunciato la sua intenzione di chiedere un’interrogazione in Commissione con almeno due obbiettivi: il primo è chiedere chiarimenti in merito alle comunicazioni ufficiali da parte di alcune colleghe che le hanno ritratte indossare burqa o niqab; mentre il secondo è quello di avanzare anche a livello europeo una proposta di divieto per quello che definisce “un simbolo di sottomissione che impedisce una vera integrazione”.