Vietare di mangiare con le mani è sinonimo di razzismo. Lo afferma la chef e attivista alimentare Joshna Maharaj in un articolo pubblicato sulla testata “Today’s Parent”, la quale ha spiegato come, a suo modo di vedere, il divieto di prendere in mano il cibo per addentarlo rappresenti un vero problema, in quanto è un rimando alla vergogna della colonizzazione, particolarmente pericoloso in un contesto educativo. “Suggerire che una bambina che mangia con le mani non abbia buone maniere – ha asserito – è un’eco delle potenze coloniali europee che cercano di domare la selvatichezza delle persone che controllano. Queste maniere europee a tavola sono state imposte ai popoli conquistati nel tentativo di civilizzarli. È un messaggio dannoso sui modi giusti e sbagliati di fare le cose”.
A detta di Maharaj, con questo veto si pone la tecnica al di sopra di coloro che hanno un approccio diverso al mangiare, inglobando questi ultimi all’interno di uno status di inferiorità. L’idea di un unico standard di buone maniere a tavola è “solo una delle tante strategie usate per far crescere e promuovere il razzismo. È un modo sottile, ma che viene rinforzato tre volte al giorno, ogni giorno, e questo lo rende piuttosto potente”.
CHEF MAHARAJ: “DOBBIAMO RIVEDERE LE BUONE ABITUDINI A TAVOLA”
Insomma, come specificato su “Today’s Parent”, la chef Maharaj ritiene che sia di vitale importanza insegnare ai bambini come comportarsi a tavola, ma pensa che si debbano rivedere i concetti che si stanno veicolando e le modalità con le quali lo si fa. In particolare, riconoscere la diversità dei retroterra culturali e delle tradizioni alimentari è essenziale, specialmente nei Paesi multiculturali: “Non dovremmo insegnare ai bambini che non dovrebbero mangiare con le mani o che mangiare con le posate sia un modo più raffinato o sofisticato di mangiare – ha detto –. Persone diverse mangiano il loro cibo in modi diversi. C’è un modo molto educato di mangiare con le mani e ci sono più di un miliardo di persone nel mondo che mangiano in questo modo”.
Secondo la donna, cuoca a Toronto, il messaggio che dobbiamo mandare ai nostri figli è che ci sono molti modi diversi di mangiare il cibo e che sono tutti meritevoli di rispetto: “Dobbiamo mostrare loro che le buone maniere possono essere molto diverse a seconda delle culture. Un ottimo modo per iniziare questo percorso è quello di assicurarsi che ci sia una reale diversità culturale nei menù serviti ai bambini nelle scuole e negli asili, in modo che possano essere esposti a una varietà di cucine e di consumazione del pasto”.