VIOLENZE IN CASA DI RIPOSO AVELLINO/ Tonon: “A 90 anni sarò solo, succedesse a me…”

- Alessandro Nidi

Violenze in casa di riposo Avellino, Raffaello Tonon e Patrizia Groppelli, a Mattino Cinque, commentano la terribile vicenda di Cervinara

tonon 640x300 Tonon sulle violenze in casa di riposo (Mattino 5)

Anche il programma di Canale 5, Mattino Cinque, si è occupato stamane del caso delle violenze in una casa di riposo di Cervinara, in provincia di Avellino, da parte di una dipendente. In studio nel talk condotto da Federica Panicucci vi era Raffaello Tonon, che ha commentato così: “Io preventivamente sono sempre stato di questa opinione: nelle scuole e nelle rsa, dove ci sono persone che non si possono difendere, bisognerebbe mettere sempre le telecamere, non è uno stato di polizia ma di precauzione, se io non ho niente da nascondere non ho problemi ad essere filmato. Queste immagini sono aberranti. Ovviamente non si può fare di ogni erba un fascio, ma ci sono questi atteggiamenti delinquenziali”.

“Ripeto, vuoi lavorare in una rsa? Devi sapere che dovrai essere filmato, se no fai un altro lavoro. A 90 anni sarò solo al mondo – ha poi aggiunto Raffaello Tonon – non avrò nessuno, se fosse capitato a me, senza qualcuno che veniva a fiutare la situazione, io come mi sarei arrangiato? Bisogna essere molto più severi, davanti ad un caso del genere tu paghi la tua colpa e poi cambi lavoro”. Sulla vicenda delle violenze nella casa di riposo di Cervinara si è espressa anche Patrizia Groppelli, anch’essa presente in studio a Mattino Cinque: “I colleghi sapevano che questa operatrice faceva queste cose e non hanno detto niente, al di là delle telecamere ci vorrebbe più occasione fra colleghi, è una vigliaccheria. Io sono scioccata, nel 2022 ancora queste cose, nemmeno nel terzo modo, non capisco come abbiamo fatto assumere questa signora, e poi le condanne sono troppo leggere”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)

VIOLENZE IN CASA DI RIPOSO: “ANZIANI LEGATI AI LETTI CON LO SCOTCH. SPINTE, CALCI…”

Violenze in casa di riposo sono emerse nelle ultime ore a Cervinara (Avellino) e a Palermo, che hanno portato all’esecuzione di alcune misure cautelari nei confronti degli indagati. Partendo dalla RSA campana, sarebbero tre le operatrici indagate e una di loro, una 54enne, è stata posta agli arresti domiciliari. Come raccontato da una donna che aveva effettuato un periodo di prova presso la struttura di Cervinara ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, “trattavano male le persone. Tra gli ospiti c’erano ragazze anche giovanissime con problemi mentali. A me chiesero di fare le siringhe agli ammalati per farli dormire e dare loro medicinali: ma io non ho un diploma, non sono capace di fare queste cose”.

L’intervistata, che ha parlato mantenendo l’anonimato, ha aggiunto – a proposito delle violenze in casa di riposo, che “le ragazze che avevano problemi venivano spinte affinché andassero a dormire. Le spinte le ho viste, ma sono stata lì 2 giorni, più di quello non ho visto”.

VIOLENZE IN CASA DI RIPOSO, I FAMILIARI: “MAI AVUTO SOSPETTI”

A “Storie Italiane” sono state mostrate anche le reazioni dei familiari degli ospiti che hanno subìto violenze in casa di riposo ad Avellino: “Ci sono rimasto male, come chiunque abbia un parente ospite di una struttura sanitaria in una situazione di difficoltà umana, psicologica e fisica. Non ho mai avuto sospetti di questi maltrattamenti… Quando venivo era tutto regolare. Dopo queste vicende, ci sarà una maggiore attenzione da parte mia e cercherò di seguire con maggiore dedizione il mio caro. Si tratta di persone fragili che hanno bisogno di maggiori tutele. O qui o presso una privata dimora, le persone anziane vanno seguite con tutte le attenzioni e con tutta la cura possibili”.

Caso analogo a Palermo, dove gli anziani venivano umiliati e legati ai letti con lo scotch in casa di riposo: violenze gravissime e, come riferito dall’inviata Maria Grazia Sarrocco, ci sono tre persone agli arresti domiciliari: il gestore, il figlio e un’operatrice che lavorava all’interno della struttura. Sono accusati di avere maltrattato persone con scarse capacità psicofisiche. Il quadro indiziario è davvero molto grave nei loro confronti”.





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