Giada Tognon, dottoranda presso l’Università Iulm di Milano, in una intervista a Finanza Now, ha parlato di come il mondo virtuale interagisce con quello reale nella nostra epoca, soffermandosi in particolare nel settore della moda, in cui è specializzata. “Il web 3.0 fa parte e farà sempre più parte del nostro quotidiano. Io mi sto occupando dell’applicazione del metatarso nella moda e in particolare delle industrie creative e culturali. La moda è stata un po’ trainante rispetto a queste innovazioni. È stata tra i primi settori a sperimentare”, ha sottolineato.
L’esperta ha precisato, però, che si tratta di un fenomeno ancora da scoprire e che è necessario studiare per comprendere quali sono le sue potenzialità. “Tra il 2021 e il 2022 è scoppiata una bolla, ma oggi si procede con più accuratezza. L’ecosistema si è rivelato molto più ampio di quello che si credeva all’origine. Non è ancora tutto sviluppato. È necessario sfruttare il momento di calma per capire come muoversi per creare esperienze che siano di lungo periodo solide, meno di impatto”. E sulla coesistenza tra i due mondi, non ha dubbi: “Nessuno ha intenzione di sostituire il reale con quello virtuale. Il Covid-19 ne è stato l’esempio. Se in quel momento era una sostituzione perché non c’erano alternative, è chiaro che questo è stato solo il punto di partenza per poi studiare un’implementazione che andasse di pari passo. Ogni settore a suo modo”.
Il ruolo di metaverso, NFT e extended reality secondo Giada Tognon
Il mondo della moda, come testimoniato da Giada Tognon, è molto avanti nel coniugare il mondo reale con quello virtuale. “Le sfilate continuano ad esserci, nessuno le ha eliminate. Semplicemente le innovazioni digitali, ma soprattutto il metaverso, possono essere le occasioni per arrivare a delle comunità che non si erano considerate prima e che possono entrare a far parte di settori che solitamente non li consideravano. Con il lusso, nel caso specifico. Si tratta di rendere accessibile dei mondi a persone di cui non ne facevano parte”, ha spiegato ancora.
Il metaverso però non è l’unico strumento per fare ciò. “Gli NFT sono stati una grande risorsa, nella buona e nella cattiva sorte. Inoltre sicuramente è interessante quello che potrà succedere con altre esperienze digitali come l’extended reality, ad esempio con gli Apple Vision Pro e gli altri nuovi visori”. Il principio rimane però lo stesso. “Si tratterà di esperienze specifiche, non di repliche del mondo fisico. Le due cose vogliono rimanere separate e secondo me è giusto così. Con l’implementazione, sicuramente il mondo virtuale può diventare un’aggiunta interessante, specifica e utile”, ha concluso.