A Roma si è registrato il primo decesso dell'anno per il virus West Nile: cos'è, tutti i sintomi, le possibili cure e come prevenire l'infenzione

Si parla parecchio nell’ultimo periodo del virus West Nile che – come ogni estate, quando le zanzare tornano a infastidire le nostre serate – è tornato sul nostro territorio e sembra interessare in particolare la regione Lazio, con il primo decesso conclamato dell’anno e già decine di casi tra quelli asintomatici e quelli che hanno richiesto le cure ospedaliere; mentre al contempo sembra anche che si stiano moltiplicando i casi in Lombardia.



Patendo dall’ultimissima – triste – novità, è stato confermato nelle ultime ore il decesso della prima paziente infettata con il virus West Nile: si tratterebbe di una donna 82enne che viveva alle porte di Roma – precisamente a Nerola -, ricoverata lo scorso lunedì e da subito apparsa in condizioni piuttosto critiche; mentre al contempo nello stesso Lazio sono già altri 6 i casi conclamati di virus West Nile, due dei quali – entrambi uomini, uno 63enne e l’altro 72enne – risultano essere in condizioni critiche.



Oltre al Lazio – dicevamo già prima – sembra che il virus West Nile stia correndo anche parecchio nel Nord della penisola e, in particolare, in Lombardia: secondo l’osservatorio dell’ISS, infatti, sarebbero stati individuati quattro differenti focolai tra Pavia, Lodi, Cremona e Mantova; provincie in cui – fortunatamente – il virus sembra essere attualmente diffuso solamente nelle zanzare e non avrebbe ancora raggiunto l’essere umano.

Cos’è il virus West Nile, trasmesso dal morso delle zanzare infette: dai sintomi alle cure, come comportarsi

Insomma, tra una malattia e l’altra sembra che in questa estate 2025 desti non poche preoccupazioni anche il virus West Nile: identificato per la prima volta nel 1937 sulle sponde del fiume Nilo, trova nelle zanzare il suo principale serbatoio di incubazione e mezzo di diffusione, raggiungendo in modo piuttosto semplice anche l’essere umano e pressoché qualsiasi altro animale venga punto dai fastidiosi insetti; mentre non si sono mai registrati casi di contagio tra due esseri umani.



Zanzara (Foto: Pexels)

Di fatto il virus West Nile è tendenzialmente privo di sintomi o problemi per il paziente infetto e solo in un 20% dei casi può causare sintomi abbastanza lievi che vanno dalla febbre, fino alla nausea e ai dolori muscolari; ma mentre meno dell’1% dei casi presenta anche convulsioni, paralisi, disturbi alla vista e coma, un caso ogni mille potrebbe causare danni neurologici permanenti ed encefalite, quest’ultima potenzialmente letale.

Purtroppo per il virus West Nile – data anche la sua bassa letalità – non esistono cure specifiche o vaccini e tendenzialmente si tende ad aspettare (generalmente passa da solo in un paio di settimane) e a curare i sintomi più gravi e debilitanti; mentre l’arma principale che si può adottare è quella della prevenzione, evitando l’eccessivo contatto diretto con le zanzare: utili, in tal senso, i noti spray che evitano i morsi e anche la rimozioni delle acque stagnanti dalle proprie abitazioni, dai garage e dai cortili.