C’è preoccupazione fra la comunità scientifica e medica italiana per via dell’aumento dei casi, e soprattutto dei decessi, legati al virus West Nile. Negli ultimi mesi, precisamente da maggio, sono stati ben 382 le persone contagiate nel nostro Paese, e anche se gran parte ha registrato dei sintomi lievi e inesistenti, non mancano comunque le situazioni di gravità.
Il problema principale è che nell’ultima settimana i casi sembrerebbe aver subito un’impennata visto che, da numeri riportati dal Corriere della Sera, sono stati ben 51 negli scorsi 7 giorni, dal 12 al 18 settembre 2024, quindi poco più di un settimo del totale da inizio maggio. Sui 382 infetti registrati 222 hanno avuto una forma neuroinvasiva, di conseguenza tutti questi pazienti hanno registrato meningite o encefalite. I casi maggiori di Virus West Nile con questi sintomi sono stati quelli in Emilia Romagna, leggasi 131, seguiti dal Veneto con 38, quindi 12 in Piemonte, poi 9 in Lombardia, e via via tutte le altre regioni, per un totale di undici.
VIRUS WEST NILE, 150 CASI SOMMERSI?
I casi importanti sono stati invece in totale 8, di cui 5 dall’Albania, due dagli Stati Uniti e il restante dalla Romania. Il Corriere della Sera sottolinea che in totale sono stati 114 coloro che hanno registrato il virus West Nile, ma che hanno avuto pochi sintomi, indicativamente solo la febbre, mentre i restanti 45 sono stati addirittura asintomatici, e tutti identificati in donatori di sangue, specifica il quotidiano di via Solferino.
Ma attenzione, gli addetti ai lavori si dicono convinti che i casi in Italia siano molto di più, soprattutto perchè i sintomi causati dal virus West Nile sono sovrapponibili con altre malattie, come ad esempio il classico malanno di stagione, di conseguenza è probabile che l’infezione non venga diagnostica (semplicemente il malato si cura da solo in casa), oppure che venga fatta una diagnosi errata. E’ quindi probabile che vi siano almeno altre 150 persone che si sono ammalate ma che rimangono in qualche modo “sommerse”.
VIRUS WEST NILE, COME SONO DISTRIBUITE LE VITTIME
In ogni caso la situazione non va presa sottogamba anche perchè fino ad oggi il virus West Nile ha causato 16 vittime, di cui ben 7 in Veneto, quindi 3 in Piemonte, altre 3 in Emilia Romagna e le restanti equamente distribuite fra Lombardia, Calabria e Friuli Venezia Giulia. A far scattare l’allarme era stato un caso di inizio estate, quello del 26 giugno scorso, registrato in Emilia Romagna, di preciso nel modenese: da lì sono scattate tutte le indagini del caso ed è emerso che il virus circola in ben undici regioni del nostro Paese, tutte equamente distribuite da nord a sud.
C’è comunque da sapere una cosa, ovvero, che il virus West Nile non si trasmette da persona a persona, ma solamente da animale a uomo. E’ un virus che si trova tipicamente in Africa, ma anche in Asia, Europa, America ed Australia, ed è trasmesso dalle zanzare e in parte minore anche dagli uccelli. Per infettarsi bisogna quindi essere quindi punti o morsi, ma è possibile contrarre il virus West Nile anche attraverso il trapianto di organi, le trasfusioni di sangue, o il parto se la mamma è infetta, trasmettendolo al nascituro.