Vittorio Sgarbi, dalla morte scampata per la depressione e anoressia al matrimonio con Sabrina Colle: "Ho subito un'ingiustizia assoluta, lei mi ha salvato"

LA CADUTA E RINASCITA DI VITTORIO SGARBI

L’uscita dal governo è stata un’ingiustizia troppo grande da sopportare per Vittorio Sgarbi, che sente di essere stato vittima di un tradimento politico nella vicenda delle dimissioni da sottosegretario alla Cultura. Nonostante successo e notorietà, è entrato in una depressione profonda che lo ha fatto chiudere a riccio e lo ha allontanato anche dal cibo, arrivando a pesare 59 chili.



Un periodo buio, segnato da depressione e anoressia, forse anche per l’inchiesta giudiziaria, ma ha inciso pure l’insuccesso alle Europee, «il colpo di grazia» che gli ha fatto capire cos’è la politica, che «dimentica». Ma la vera causa è la fine della sua esperienza governativa, «ingiustizia assoluta».



Vittorio Sgarbi ne ha parlato al Corriere della Sera, in un’intervista il cui filo conduttore è il momento drammatico vissuto dal critico d’arte, difeso pubblicamente dal giurista Cassese e da Pigi Battista. Pochissimi politici gli hanno fatto visita (ha citato La Russa, Fontana, Storace, Giuli e Franceschini); ad esempio, ha raccontato di non essere stato contattato né da Forza Italia né dalla premier Giorgia Meloni.

IL TUNNEL DELLA DEPRESSIONE E ANORESSIA, IL RAPPORTO CON I FIGLI

Parlando della depressione, tutto è cominciato da una mancanza di desideri. «Non avevo più voglia di vivere. E ho cominciato a rifiutare il cibo». Vittorio Sgarbi ha rischiato anche di morire: infatti, è finito in ospedale per la prima volta nel febbraio scorso. «Ho rischiato di morire. Sono stato in pericolo di vita».



Vittorio Sgarbi si è salvato, oltre che con farmaci e nutrizione forzata, anche grazie all’amore della storica compagna Sabrina Colle, che ora sposerà, e al supporto di pochi amici e familiari, anche qualche ex, come Annie Papa e Patrizia Lori. Anche la sorella Elisabetta è stata al suo fianco, oltre ad alcuni amici e intellettuali.

Evelna Sgarbi (Foto: Dentro la notizia)

Per quanto riguarda la figlia Evelina, c’è uno strappo, perché lei ha chiesto l’interdizione del padre, forse per questioni patrimoniali. A tal riguardo, Sgarbi ha spiegato che possiede circa 500 quadri, ma molti non sono più suoi, bensì della Fondazione che porta il suo nome e sono vincolati all’Italia. Invece, l’altra figlia, Alba, lo ha difeso («È stata nobile»), mentre il figlio Carlo resta neutrale.

L’ARTE E LA FEDE NELLA VITA DI SGARBI

Il critico d’arte, però, sta facendo leva anche sul suo amore per l’arte e la letteratura per ricominciare, anche se più che pensare a scrivere un libro per elaborare quel dolore, preferirebbe dimenticarlo. Non si è riavvicinato alla sua formazione cattolica, ma la visita del cardinale Angelo Bagnasco gli ha richiamato i valori della vita.

Sgarbi ha confermato di non credere nell’aldilà, ma nella sopravvivenza attraverso le opere: «Noi sopravviviamo nell’eco di quello che abbiamo fatto».

Ora è tornato a pesare 71 chili e sta provando a riaprirsi agli altri: vorrebbe tornare a scrivere e a fare teatro. Ma prima c’è un matrimonio da organizzare, a Venezia, nella Chiesa della Madonna dell’Orto.

LE PAROLE DELLA COMPAGNA

Nell’intervista è intervenuta proprio Sabrina Colle, raccontando della ferocia e crudeltà apparente di Vittorio Sgarbi, che però è un sentimentale: infatti «le sue ex gli vogliono ancora bene» e ne vogliono anche a lei. La prima proposta di matrimonio risale a 15 anni fa, quando lei voleva farsi da parte per lasciar spazio a un’altra donna: «Mi sa che adesso ci siamo davvero».