VOTI PERPETUI PRESI DA SUOR CRISTINA: ECCO COSA SONO
Cosa sono i cosiddetti voti perpetui che Suor Cristina ha preso? Cristina Scuccia, questo il suo nome di battesimo. sarà oggi pomeriggio nel ricco cast di ospiti che animeranno l’appuntamento domenicale col salotto televisivo di “Verissimo”: infatti la 34enne religiosa siciliana, membro dell’ordine delle Suore Orsoline della Sacra Famiglia, tornerà a raccontarsi in esclusiva -come già era accaduto in passato- alla padrona di casa, Silvia Toffanin. Infatti Suor Cristina, diventata famosa in tutta Italia e in seguito anche all’estero per la sua partecipazione al talent show “The Voice”, dove aveva infine trionfato, ha deciso di dare una svolta alla sua vita pur non disdegnando le partecipazioni televisive.
Nata a Vittoria (Ragusa) nel 1988, Cristina Scuccia ha avuto la vocazione sempre nel suo destino: basti ricordare che già nel 2007 aveva interpretato i panni di suor Rosa (fondatrice delle Orsoline) nel musical ‘Il coraggio di amare’, prima di iscriversi all’Accademia di Spettacolo nel 2008. Poi da lì cominciò la sua nuova vita con un cammino di postulato che la porterà prima due anni in Brasile per il noviziato e in seguito a prendere i voti nel 2012 nella congregazione delle Suore Orsoline. Intanto la sua carriera nel mondo dello spettacolo proseguiva e dopo aver vinto nel 2013 il concorso canoro religioso ‘Good News Festival’ ecco anche il primo singolo “Senza la tua voce” e la partecipazione a “The Voice of Italy” che la porterà alla vittoria e alla firma di un contratto discografico con la Universal.
SUOR CRISTINA, “UN NUOVO SI’ A CRISTO PER UN AMORE PIU’ PROFONDO”
Ma cosa sono i voti perpetui che ha preso Suor Cristina nel 2019? Innanzitutto va ricordato che proprio nel 2014, l’anno del suo boom televisivo con “The Voice”, la religiosa siciliana aveva rinnovato i suoi voti: questi sono, essenzialmente, la promessa vincolante fatta a Dio e che rappresentano qualcosa di diverso dalle semplici ‘risoluzioni’; negli Ordini religiosi i voti vengono emessi in forma solenne, mentre in quelli più recenti come le Congregazioni i voti sono emessi in forma semplice. Oggi questa distinzione è caduta ma di fatto chi entra in un istituto di vita consacrata emette i voti dopo un periodo di noviziato di uno o due anni. In genere i voti, dopo essere stati emessi, vengono rinnovati al termine del primo anno e successivamente, trascorso un certo periodo di tempo, vengono nuovamente emessi ma stavolta in forma ‘perpetua’ ovvero più solenne (“professione perpetua”).
“Ho rinnovato il sì a Cristo, ma con più consapevolezza e sono passata a un amore più profondo” aveva detto suor Cristina all’indomani del rinnovo perpetuo dei suoi voti avvenuto nella basilica di Sant’Ambrogio a Milano. Questo è il caso di Suor Cristina che ha deciso di prendere i voti perpetui nel settembre del 2019, ovvero l’emissione solenne dei voti religiosi di povertà, castità e obbedienza da parte di chi entra in modo definitivo in un ordine, diversamente dalla cosiddetta professione temporanea (da uno a tre anni). Come sappiamo, il Codice di Diritto Canonico lo richiede prima che il ‘candidato’ entri in uno degli istituti di vita consacrata, cosa che avviene dopo che i voti temporanei sono stati rinnovati per un periodo di tempo che va fino a nove anni. La parola “perpetua” invece fa riferimento soprattutto alla situazione in cui ci si aggrega definitivamente a una Congregazione religiosa o un Istituto secolare, laddove invece si parla di “solenne” per gli Ordini, anche se oggi questa distinzione dal punto di vista liturgico e canonico non esiste più.