Acquistare è sempre un atto morale, oltre che economico, dice Benedetto XVI nella “Caritas in veritate“. Noi siamo abituati ad attribuire alle imprese la responsabilità degli effetti ambientali e sociali dell’attività economica: inquinamento, cambiamento climatico, presenza di sostanze dannose alla salute, sfruttamento del lavoro, iniqua distribuzione del valore lungo la filiera (produzione, trasformazione, trasporto, distribuzione). Ma trascuriamo la potenza persuasiva e orientante del consumatore. Il primo attore della filiera è il consumatore, colui che può indirizzare le scelte di tutte le attività economiche connesse.
Un consumatore che compra la pasta a 0,67 euro/kg (e ci sono anche prezzi inferiori), si domanda com’è stato realizzato quel prodotto? C’è sempre una precisa responsabilità sociale del consumatore, che si accompagna alla responsabilità sociale dell’impresa, dice Papa Francesco nella “Laudato Si‘“.
I consumatori dovranno essere più responsabili e sostenibili, come afferma la Strategia “A Farm to Fork” dell’Unione europea, presentata il 20 maggio 2020. Il consumo alimentare nell’Ue è caratterizzato da molte contraddizioni:
– 33 milioni di persone non possono permettersi un pasto di qualità ogni due giorni;
– il 20% circa degli alimenti prodotti viene sprecato;
– l’obesità è in aumento; oltre la metà della popolazione adulta è attualmente in sovrappeso, il che contribuisce a un’elevata prevalenza di patologie legate all’alimentazione (tra cui vari tipi di cancro) e ai relativi costi sanitari;
– i regimi alimentari europei non sono in linea con le raccomandazioni nutrizionali.
Gli attuali modelli di consumo alimentare sono insostenibili sia dal punto di vista della salute, sia dal punto di vista ambientale. Le scelte del consumatore sono un’opportunità per migliorare gli stili di vita, la salute e l’ambiente. Le parole chiave del cibo sono: sostenibile, sano, sociale, etico.
Un più incisivo ruolo dei consumatori è auspicabile, come fattore di democrazia economica. Il tema del degrado sociale e ambientale chiama in causa i comportamenti di ognuno di noi. Ma cosa può fare ognuno di noi?
“Votare con il portafoglio”. È l’intrigante messaggio lanciato da Leonardo Becchetti, noto economista e docente di Economia Politica a Tor Vergata. Si tratta di uno dei possibili tentativi di concepire una partecipazione alla politica con la “P” maiuscola, tanto per restare aderenti al noto appello di Papa Francesco. Il cittadino non partecipa alla vita pubblica solo attraverso la presenza alle urne, ma può anche assumere un atteggiamento attivo con le sue scelte di consumo. I cittadini con le loro scelte nell’acquisto, con il loro consumo o risparmio possono segnare una demarcazione importante a favore delle aziende economicamente e socialmente responsabili.
“Cibo, salute, ambiente: votiamo con il portafoglio” è il titolo dell’incontro in programma al Meeting di Rimini oggi alle 15:00 e vuole proporre un “voto” che ognuno di noi può effettuare quotidianamente. In questo tempo di Covid-19 si è visto che i prodotti con maggiori legami con il territorio e più sicuri rispetto alle dinamiche produttive hanno ricevuto le preferenze dei consumatori tanto che anche le grandi imprese agroalimentari hanno dovuto adattare le loro pubblicità. Come allora saper scegliere le imprese più virtuose?
Alla “sfida” lanciata da Becchetti risponderanno Andrea Valenziani, fondatore di una rete di circa 70 imprese agricole siciliane capaci di creare reddito e sviluppo nel loro territorio proprio grazie al “voto con il portafoglio”, e Stefano Pezzini, Presidente della Latteria San Pietro e membro del Cda del Consorzio del Grana Padano, promotore iniziative di diversificazione produttiva e di comunicazione con il cliente capaci di rendere innovativo un prodotto di millenaria tradizione come il Grana.
Alessio Mammi, assessore all’Agricoltura della Emilia-Romagna, racconterà come le istituzioni possono sostenere comunicazione e innovazioni capaci di premiare e far distinguere al consumatore i prodotti più virtuosi. Far comprendere ai consumatori che “votare con il portafoglio” è una grande opportunità accessibile a tutti e, se attuata con sistematicità, migliorerà la nostra alimentazione e anche il contesto economico e sociale.