E’ dedicato a Wu Lien-Teh il doodle di oggi di Google, in occasione del 142esimo compleanno del medico epidemiologo malese-cinese, “padre” della mascherina chirurgica. MalayMail ricorda oggi le gesta del medico che dopo aver scoperto la peste pneumonica realizzò e produsse una speciale maschera chirurgica con cotone e garze, aggiungendo diversi strati di stoffa per filtrare le inalazioni. Oltre alla scoperta della mascherina, il medico malese anticipò esattamente ciò che stiamo vivendo da un anno a questa parte, ovvero consigliò alle persone di indossare la sua nuova invenzione, lavorò con funzionari governativi per stabilire stazioni di quarantena e ospedali, limitare i viaggi e applicare tecniche di sanificazione. Il suo lavoro contribuì a porre fine alla peste della Manciuria a quattro mesi dall’incarico di affrontare la pandemia.
Il dottor Shan Woo Liu, pronipote di Wu Lien-Teh ha commentato: “La sua storia ha suscitato qualcosa in me, e fin dalla tenera età, ho sognato di diventare un medico. Eppure è stato solo nel 1995, quando ho partecipato alla celebrazione dell’80 ° anniversario della sua fondazione dell’Associazione medica cinese, che ho davvero apprezzato la sua eredità”. Un anno fa si è detto terrorizzato dal Covid ed ha aggiunto: “Ancora oggi, faccio fatica a immaginare come il mio bisnonno si sia sentito mentre si prendeva cura dei pazienti che avevano contratto la peste. Ma mi sento anche più vicino che mai a lui mentre esorto i miei pazienti a praticare il distanziamento sociale e a indossare una maschera, le tecniche che ha aperto la strada mentre salvava la Cina, e forse il mondo, da un flagello”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)
LOTTÒ CONTRO LA PESTE PNEUMONICA
Il dottor Wu Lien-Teh, come vi abbiamo ampiamente raccontato fino a questo momento, è l’inventore delle mascherine chirurgiche, dispositivi di protezione individuale di estrema attualità, purtroppo, e che stanno contribuendo a salvare milioni e milioni di vite in tutto il pianeta. Fu il primo alunno di origini cinesi (era però nato in Malesia) a essere ammesso a Cambridge, nel 1896. Laureatosi in Medicina, fece ritorno in Asia, si risposò dopo essere rimasto vedovo e vide con i propri occhi l’invasione della Manciuria nel 1931 da parte dei giapponesi, che l’arrestarono perché fu ritenuto una spia.
Continuò a esercitare tuttavia la professione medica grazie a una fuga in Malesia, ove combatté contro il beriberi, studiò l’uso terapeutico dell’oppio e sconfisse la peste pneumonica del 1910. Fu allora che introdusse l’utilizzo di mascherine protettive tra la popolazione, fatte con strati sovrapposti di garze e cotone. In quel periodo, il tasso di mortalità addirittura sfiorò il 100%. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
WU LIEN-TEH, INVENTORE DELLE MASCHERINE CHIRURGICHE: “UN EROE OGGI COME ALLORA”
Il doodle di oggi di Google è dedicato a Wu Lien-Teh. Curioso come il medico malese sia probabilmente sconosciuto ai più, ma nel contempo, una delle persone più importanti della storia tenendo conto del momento di pandemia che stiamo vivendo. Come vi abbiamo spiegato più volte è stato infatti proprio il luminare malese ad inventare le antenate delle mascherine chirurgiche, quelle che oggi siamo costretti ad indossare appena usciamo di casa, e che come gli esperti ci ripetono da più di un anno, hanno aiutato a contenere il covid, scongiurando milioni di casi e di conseguenza migliaia di potenziali morti. “Un anno fa ero terrorizzato da quanto poco sapevamo del coronavirus – ha scritto a Google Shan Woo Liu, medico che cura i pazienti covid nonché pronipote proprio di Wu Lien-Teh – anche adesso – ha proseguito – faccio fatica a immaginare come deve essersi sentito il mio bisnonno mentre si prendeva cura dei pazienti che avevano contratto la peste. Ma mi sento anche più vicino a lui come non mai quando esorto i miei pazienti a praticare l’allontanamento sociale e ad indossare una maschera: le stesse tecniche che ha sperimentato mentre salvava la Cina, e forse il mondo, da un flagello. Wu Lien-teh rimane un eroe tanto quanto lo era allora”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WU LIEN-TEH, INVENTORE DELLE MASCHERINE CHIRURGICHE, IL PRONIPOTE CURA I MALATI COVID
Il mondo digitale celebra oggi il dottor Wu Lien-Teh, luminare malese che all’incirca 100 anni fa inventò le mascherine chirurgiche. Oggi i pronipoti lo hanno ricordato, intervistati da Google, che ha dedicato un Doodle proprio al loro bisnonno. “La sua storia ha suscitato qualcosa in me – ha raccontato il dottor Shan Woo Liu, medico presso il Massachusetts General Hospital e professore associato di medicina d’urgenza presso la Harvard Medical School – e sin dalla tenera età ho sognato di diventare un medico. Eppure è stato solo nel 1995, quando ho partecipato alla celebrazione dell’80esimo anniversario della sua fondazione dell’Associazione Medica Cinese, e che ho veramente apprezzato la sua eredità. Centinaia di medici e scienziati – ha proseguito il pronipote di Wu Lien-Teh – hanno affollato una sala conferenze di Shanghai per ascoltare conferenze sulla sua vita e carriera. Ho imparato che era considerato da molti il padre della medicina moderna in Cina. Nel 2018, ho viaggiato con la mia famiglia ad Harbin, nel nord-est della Cina, per visitare un museo e un istituto di ricerca costruiti in onore del mio bisnonno. È stato ‘umiliante’ seguire le sue orme nella stessa città in cui aveva represso l’epidemia di peste un secolo prima. Oggi, come medico di emergenza che cura i pazienti COVID-19, apprezzo ancora di più il suo coraggio”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WU LIEN-TEH, CHI È? I PRONIPOTI: “ONORATI CHE GOOGLE GLI ABBIA DEDICATO UN DOODLE”
La famiglia di Wu Lien-teh ha voluto ringraziare Google per il Doodle riservato oggi al loro avo, il grandissimo medico malese che inventò nel ‘900 la mascherina chirurgica, dispositivo di protezione individuale che oggi è entrato purtroppo nella nostra vita quotidiana. “Siamo onorati che Google festeggi il compleanno del nostro bisnonno – si legge sulla pagina del sito di Big G dedicata a Wu Lien-teg – poco più di un secolo fa, ha contribuito a combattere una piaga in Cina e ha sviluppato tecniche come indossare la maschera, che usiamo ancora oggi nella nostra battaglia contro COVID-19”. I pronipoti, il dottor Shan Woo Liu e la scrittrice Ling Woo Liu, hanno aggiunto: “Crescendo, abbiamo sentito le storie di nostro padre sul nostro bisnonno, che era famoso per il controllo della peste polmonare della Manciuria, una malattia mortale per quasi tutti coloro che la contrassero, e che deteneva una posizione in Cina equivalente al Surgeon General negli Stati Uniti. Un libro sul nostro tavolino – hanno proseguito – con una copertina a brandelli, Plague Fighter (l’autobiografia di Wu Lien-teh ndr), ci ha ricordato quotidianamente i suoi successi”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WU LIEN-TEH, CHI È? DAGLI STUDI A LONDRA FINO AL RAPIMENTO IN MALESIA NEL ’43
Quella di Wu Lien-Teh è stata una carriera e una vita decisamente brillante, anche se fino agli anni ’40 ha dovuto affrontare numerose difficoltà. Dopo aver studiato all’Emmanuel College di Cambridge, percorso di studi iniziato nel 1896, e dopo aver vinto praticamente ogni borsa di studio disponibile e ogni premio, ha lavorato e studiato al St Mary’s Hospital di Londra, quindi ha continuato i suoi studi alla Liverpool School of Tropical Medicine, ial Pasteur Institute, alla Halle University e al Selangor Institute. Nel 1903 tornò in Malesia, e poco dopo sposò Ruth Shu-chiung Huang. Quattro anni dopo avvenne il trasferimento in Cina, dove però la moglie e due dei tre figli morirono. In seguito Wu Lien-Teh si risposò, dando al mondo altri quattro figli, e nel 1931, durante l’invasione giapponese della Manciura, il luminare venne arrestato e interrogato dalle autorità nipponiche, accusato di essere una spia al soldo del governo cinese. Nel 1937, Wu fu quindi costretto a fuggire e tornare in Malesia, dove trovò la casa e la collezione di libri bruciati. Poi, nel ’43, fu catturato dai combattenti per la libertà della resistenza di sinistra malese e quindi trattenuto per ottenere in cambio un riscatto. Dopo essere stato perseguito dai giapponese, è stato poi protetto per aver curato un ufficiale. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WU LIEN-TEH, CHI È? INVENTÒ LE MASCHERINE CHIRURGICHE SALVANDO LA GENTE DALLA PESTE
Wu Lien-teh, il medico malese celebrato quest’oggi da Google con un Doodle speciale, ha praticato la medicina fino alla sua morte, giunta all’età di 80 anni. Una vita vissuta intensamente fino agli ultimi istanti quella di Wu Lien-teh, visto che dopo essersi trasferito in vecchiaia a Penang, aveva deciso di scrivere la sua autobiografia di ben 667 pagine, “Plague Fighter, l’autobiografia di un moderno medico cinese”, completata appunto poco prima di morire. Il 21 gennaio del 1960, mentre si trovava nella sua abitazione, fu colpito da un ictus che risultò fatale. Dopo il suo decesso, visto l’apporto straordinario in campo medico, a lui vennero intitolate diverse strade in Malesia, come ad esempio quella ad Ipoh, nel quartiere Garden South, ma anche a Penang, vicino alla Free School, e sempre a Penang esiste una Dr. Wu Lien-teh Society. Presso l’università di Nanyang, invece, è presente la Wu Lien-teh Collection, che comprende ben 20mila libri donati dallo stesso medico, mentre nel 1995, il dottor Yu-lin Wu, figlia del luminare, pubblicò un nuovo libro su suo padre “Ricordi del dottor Wu Lien-teh, combattente della peste”. (aggiornamento di Davide Giancristofaro)
WU LIEN-TEH, CHI È? IL MEDICO MALESE CREATORE DELLE PRIME MASCHERINE CHIRURGICHE
Wu Lien-teh o Wu Lian De, noto anche come Goh Lean Tuck e Ng Leen Tuck celebrato dal doodle di Google nella giornata di oggi, mercoledì 10 marzo 2021. Nel giorno del suo 124 compleanno, Google ha deciso di commemorare e celebrare il medico malese rinomato per il suo lavoro nella sanità pubblica e in particolare per la peste della Manciuria del 1910-1911. Nato a Penang da padre immigrato da Taishan, Cina, e madre nata in Malesia, Wu Lien-teh aveva quattro fratelli e sei sorelle. Studia presso la Penang Free School e successivamente presso l’Emmanuel College di Cambridge dove partecipa dopo aver vinto la borsa di studio della regina. Una carriera di grandissimi successi quella di Wu Lien-teh all’università britannica dove vince diversi premi e borse di studio che gli permettono di specializzarsi presso il Mary’s Hospital di Londra, la Liverpool School of Tropical Medicine, il Pasteur Institute e la Halle University e il Selangor Institute. Dopo diversi anni trascorsi nello Stretto, Wu dopo aver sposato Ruth Shu-chiung Huang torna in Cina nel 1907. Purtroppo durante la permanenza in Cina, Wu vive una terribile esperienza: la morte della moglie e dei tre figli.
Wu Lien-teh e lo sviluppo di maschere chirurgiche
Nel 1910 Wu Lien-teh è contattato dal Ministero degli Esteri di Pechino per fare delle ricerche su una malattia sconosciuta che costò la vita al 99,9% delle vittime contagiate. E’ l’inizio di una delle più grandi pandemia della storia: peste polmonare della Manciuria e della Mongolia che uccise 60mila vittime. Il medico malese fu tra i primi a condurre un’autopsia, all’epoca non ancora prevista in Cina, su una donna giapponese morta di peste. Proprio grazie ai risultati dell’autopsia, Wu si rende conto che la pandemia si stava diffondendo per via aerea e per questo motivo progetta delle mascherine chirurgiche che aveva visto utilizzare in Occidente. Proprio così nascono le prime mascherine chirurgiche, naturalmente più consistenti e protettive per contrastare la peste della Manciuria. Basti pensare che Gérald Mesny, medico francese chiamato a sostituire Wu Lien-teh, non volle indossare la mascherina; una scelta che gli è costata la vita pochi giorni dopo proprio per la peste. Le mascherine chirurgiche di Wu diventano un’arma importantissima per difendersi dalla peste al punto che diventa il capitano di una sovrapproduzione di ben 60.000 mascherine. L’idea di Wu Lien-teh è stata l’apripista alla maschera N95.
Wu Lien-teh e la lotta contro la peste della Manciuria
Wu Lien-teh è stato fondamentale nella lotta e sconfitta della peste polmonare della Manciuria. Il medico maltese, oltre all’utilizzo di mascherine chirurgiche, proposte la quarantena, la disinfezione degli edifici e l’abbattimento dell’ospedale dove si è era diffuso il virus. Non solo, il medico è ricordato anche per la sua proposta di cremare le vittime morte di peste. La cremazione dei corpi delle vittime, infatti, è stato il punto di svolta nella pesta della Manciuria visto che pochi giorni dopo le prime cremazioni, la diffusione della peste è cominciata a diminuire fino alla sua totale sconfitta. La fama di Wu Lien-teh fu tale da portando a presiedere la Conferenza internazionale sulla peste a Mukden nell’aprile 1911 dove parteciparono i più importanti scienziati degli Stati Uniti d’America, del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda, Francia, Germania, Italia, Austria-Ungheria, Paesi Bassi, Russia, Messico e Cina.