Quella di Yuliia Dmitrashchuk e Nikole è una storia di grande commozione, che parte dalla guerra in Ucraina e arriva in Italia, a Rho. E’ proprio nel comune lombardo che è nata la sua bambina, dopo aver vissuto l’inferno, chiusa in auto per giorni, con la preoccupazione costante sul compagno, richiamato alle armi alla fine dello scorso febbraio. Yuliia Dmitrashchuk ha viaggiato da sola, con coraggio, per raggiungere la mamma a Rho. E così, martedì 1 marzo, è nata la seconda figlia, Nicole.
“Un lieto evento, un germoglio di pace, tra le rovine di una guerra sanguinosa. La nascita di una bambina, da una giovane donna profuga ucraina giunta in Lombardia da pochi giorni, è uno straordinario segno di speranza”, aveva commentato commossa la vicepresidente e assessore al Welfare della Regione Lombardia, Letizia Moratti, con un post sui social.
Yuliia Dmitrashchuk, mamma di Nikole, la bimba ucraina nata a Rho dopo la fuga dalla guerra
Appena Yuliia Dmitrashchuk ha capito che la situazione in Ucraina stava degenerando, non ci ha pensato due volte a fuggire. Così si è messa in viaggio per raggiungere il confine con la Polonia, dove ha atteso tre giorni per poi finalmente riuscire a passare la frontiera e raggiungere l’Italia. Nel nostro paese, ad attenderla, c’era la madre di Yullia.
Il giorno della nascita di Nikole, il padre, lontano migliaia di chilometri, nel pericolo della guerra, è riuscito a vedere la figlia in videochiamata. Un evento che ha mosso anche il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, che ha rivolto i suoi auguri alla donna per il lieto evento inviando un messaggio di speranza, ossia il ricongiungimento con il compagno e il papà della piccola. “All’ospedale di Rho – aveva commentato su Instagram il governatore, con annesso uno scatto di Yuliia e Nikole – è nata la prima bimba rifugiata ucraina in Italia. La mamma ha fatto il viaggio al nono mese di gravidanza, dalla sua città alla Lombardia, dove già vive la nonna. Le ho mandato dei fiori da parte di tutti i lombardi”.