Il professor Franco Locatelli a Che tempo che fa: "Zone rosse in Italia anche dopo Natale. Scuola? Tra luoghi più sicuri". E in vista del cenone avverte...

Il professor Franco Locatelli conferma il miglioramento dei dati sui contagi di coronavirus in Italia, ma ribadisce l’importanza di mantenere alta la guardia. A tal proposito annuncia che il nuovo Dpcm che verrà varato all’inizio di dicembre non modificherà lo schema dei “colori” delle regioni. L’Italia resterà divisa in zone rosse, arancioni e gialle anche dopo Natale. «Credo sia opportuno mantenere la stratificazione nei tre profili fin dopo il periodo natalizio», ha dichiarato il presidente del Consiglio superiore di sanità a “Che tempo che fa”. In collegamento con Fabio Fazio ha quindi avvertito: «Il periodo che ci accingiamo a vivere ha potenzialità di rischio troppo elevate per pensare a ulteriori abbassamenti delle misure di mitigazione». Locatelli, che è anche membro del Comitato tecnico scientifico (Cts), ha parlato anche del mondo della scuola: «Uno dei luoghi più sicuri, il contributo della frequenza scolastica ai contagi è stato assolutamente marginale. Credo che la scuola sia una delle priorità a cui dare maggiore attenzione e da tutelare al massimo».



LOCATELLI SUL NATALE “NO A CENONE CON 20-30 PARENTI”

Il professor Franco Locatelli si è espresso sui numeri del contagio, e quindi sulla situazione in Italia, con una metafora: «Stiamo osservando spiragli di luce dopo un periodo di tenebre profonde. Questi spiragli devono illuminare le coscienze. I numeri sono in miglioramento, non deve però passare il messaggio “è finito tutto”». A tal proposito, ha spiegato a “Che tempo che fa” che la situazione è incompatibile con un Natale come lo abbiamo festeggiato fino all’anno scorso. «Dovremo dimenticarci il cenone con 20-30 familiari, le feste in piazza e i concerti». Ma Locatelli si è soffermato anche sulla questione degli impianti sciistici: «Nessuno vuole sottovalutare l’importanza delle attività economiche per tutte le persone che vivono di turismo invernale e collegato all’attività sciistica». Poi ha tirato in ballo la cancelliera tedesca Angela Merkel: «Credo che il messaggio di un’Europa che riesce a dare una risposta univoca per tenere gli impianti chiusi sia di particolare valore. Stiamo combattendo una serie di battaglie per tutelare la salute».

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