CONTRATTI STATALI/ Aumento stipendi Pa: Silp Cgil chiede incrementi dignitosi (ultime notizie)

- Niccolò Magnani

Contratti statali, ultime notizie di oggi 21 settembre 2017: rinnovo e aumento stipendi Pa, aggiornamenti e novità. Sindacati Sanità, "investire più fondi per il rinnovo"

sciopero_contratti_statali_pa_lavoro_sindacati_protesta_lapresse_2017 Contratti Statali, protesta sindacati (LaPresse)

Il rinnovo del contratto di lavoro delle forze di polizia, fermo da otto anni, è una partita importante per il sindacato Silp Cgil. «Servono aumenti dignitosi, considerato che sparirà a breve il bonus di 80 euro dalle busta paga che, a oggi, non viene compensato da nuove quanto necessarie risorse», ha dichiarato il segretario generale Daniele Tissone. Quest’ultimo ha poi spiegato che vanno incrementate le cosiddette “accessorie”, che rappresentano la vera specificità degli operatori del comparto. E ovviamente non va dimenticato il tema dei diritti con l’estensione di quelli riconosciuti ad altre categorie di lavoratori. La questione contratto è legata ovviamente al nodo concorsi e al ripristino del turn over al 100%. «Serve, inoltre, una reale riforma della sicurezza che salvaguardi le professionalità ed eviti duplicazioni di competenze, tutto l’opposto di quanto è accaduto con la soppressione e la militarizzazione del Corpo forestale», ha aggiunto Tissone. (agg. di Silvana Palazzo)

DIRIGENZA MEDICA, ATTESO ATTO DI INDIRIZZO

Tra una decina di giorni dovrebbe uscire l’Atto di indirizzo per il rinnovo del contratto della dirigenza medica, veterinaria e sanitaria, ma il comitato di settore è frenato dai rilievi del Ministero dell’Economia. Sono tre le voci che vorrebbero includere nel nuovo contratto: recupero Ria, inserimento indennità di esclusività nel monte salari e copertura assicurativa del medico. Questo è quanto emerso dall’incontro che si è svolto ieri a Roma tra il comitato di settore e i sindacati dei camici bianchi. «L’incontro è stato interlocutorio e i sindacati hanno ribadito le loro richieste. E si è anche chiesto a Garavaglia di non disallineare il contratto della dirigenza dal rinnovo delle convenzioni e dal rinnovo per il personale del comparto», il commento di Riccardo Cassi, presidente uscente di Cimo. Come riportato da Il Sole 24 Ore, la speranza è che arrivi il via libera del Mef, ma il problema è rappresentano dalle coperture finanziarie. Un nodo tutt’altro che semplice da sciogliere. (agg. di Silvana Palazzo)

LEGGE 104, IL PUNTO SUI REQUISITI 

In attesa di novità sul fronte del rinnovo per tutti i contratti statali – e non solo per le fasce più basse, come pressano ormai da mesi quelli stessi sindacati che da qui fino a fine settembre incontreranno ancora l’Aran e il Governo per proseguire le trattative – un punto importante da fissare riguarda la situazione sulla legge 104 dopo le ultime modifiche inserite nella Riforma Madia e nell’Atto di indirizzo generale voluto dalla ministro della Pubblica Amministrazione. I permessi retribuiti, il cardine della legge 104, spettano al lavoratore disabile e a coloro che si trovano nella condizione di dover assistere un familiare affetto da handicap grave e si traducono in tre giorni di riposo al mese o in riposi giornalieri di una o due ore. A livello di requisiti, ecco quali sono indispensabili per poter realmente usufruire dei permessi retribuiti: tutti i lavoratori dipendenti, assunti attraverso un contratto di lavoro individuale, il cui coniuge sia portatore di disabilità; dipendenti, assunti attraverso un contratto di lavoro individuale, parenti o affini di una persona disabile entro il II grado; ma anche i dipendenti assunti attraverso un contratto di lavoro individuale, parenti o affini, entro il III grado. Da ultimo, possono usufruire dei permessi nella Pubblica Amministrazione anche i dipendenti che abbiano sottoscritto un contratto individuale di lavoro, sia esso full time o part time; tutti quei lavoratori dipendenti, assunti attraverso un contratto di lavoro individuale che sono genitori, sia biologici, sia adottivi o affidatari, anche non in situazione di convivenza con il figlio disabile a carico.

AUMENTO E PROBLEMI

Le risorse per aumentare gli stipendi dei dipendenti pubblici non saranno poche, ma pochissime: è questa la sensazione dopo le dichiarazioni delle ultime ore del ministro dell’Economa Padoan. Non è detto che il governo nella prossima finanziario riesca a mettere sul piatto i famosi 85 euro medi a persona di cui si parla da tempo. Brutte notizie per la scuola: al momento l’aumento medio previsto non supera i 20 euro netti a persona; si potrebbe arrivare a 40-45 euro solo se ci sarà uno stanziamento aggiuntivo nella legge di stabilità, ma sarà tutto da vedere, stando alle ultime dichiarazioni di Padoan. Stando a quanto riportato da La Tecnica della Scuola, il ministro dell’Economia starebbe cominciando a mettere le mani avanti in vista di un atto di indirizzo che potrebbe rivelarsi deludente. E allora sarà interessante capire come la prenderanno i sindacati, che continua a reclamare gli 85 euro frutto dell’accordo del novembre scorso. (agg. di Silvana Palazzo)

SINDACATI SANITÀ, “INVESTIRE SU RINNOVO”

I contratti statali, il finanziamento del rinnovo e i punti caldi per l’accordo restano sempre al centro della discussione nel vasto mondo della Pubblica Amministrazione: in particolare, i sindacati dei Medici (dipendenti e convenzionati) hanno scritto una lettera al Governo e alle Regioni per chiedere ufficialmente di investire su sanità pubblica e capitale umano. «Finanziare contratti e convenzioni; defiscalizzare il salario di produttività; introdurre welfare aziendale; salvaguardare la RIA e riallineare i cessati nel calcolo del Fondo di ponderazione dei convenzionati; stabilizzare i precari, favorire l’occupazione giovanile e aumentare i contratti di formazione». Sono queste le proposte principali lanciate dai sindacati del Comparto Sanità a Madia, Gentiloni e Regioni italiane. In particolare, sul fronte contratto pubblico: «i contratti della Dirigenza sanitaria dipendente del SSN e l’Accordo Collettivo Nazionale per i medici convenzionati rappresentano irrinunciabili strumenti di governo, anche della spesa, e di innovazione dei modelli organizzativi del sistema sanitario. Alla vigilia della ripresa delle trattative, appare concreto il rischio di un mancato ristoro economico del danno conseguente a sette anni di blocco a causa di un finanziamento puramente simbolico del rinnovo degli accordi vigenti».





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