RIFORMA PENSIONI/ Le osservazioni del Cods sulle promesse elettorali (ultime notizie)

- Lorenzo Torrisi

Riforma pensioni novità, ultimissime. Le osservazioni del Cods sulle promesse elettorali. Tutte le novità e le news sui principali temi previdenziali di oggi, 23 gennaio

Pensioni_Fornero_Cartello_Lapresse Pensioni, protesta contro la Riforma Fornero (Lapresse)

LE OSSERVAZIONI DEL CODS SULLE PROMESSE ELETTORALI

Orietta Armiliato, con un post sulla pagina Facebook del Comitato Opzione donna social di cui è amministratrice, ricorda che il Cods è apartitico. Ciò non toglie che non si possano muovere osservazioni sulle promesse che stanno contraddistinguendo questa campagna elettorale. In particolare quelle del Movimento 5 Stelle di un reddito di cittadinanza, con conseguente aumento delle pensioni minime a 780 euro, e di Forza Italia di un incremento a 1.000 euro sempre delle pensioni minime. Si garantirebbero così delle risorse in più a chi ha versato pochi contributi durante la propria carriera lavorativa. Tutto questo, nota Armiliato, quando ci sono cittadine che hanno fatto ricorso a Opzione donna e percepiscono anche 800 euro al mese dopo aver versato contributi per 35 anni. “Veramente si fa fatica a comprendere come ci possa essere qualcuno disposto a credere che queste misure possano essere basate su concreti presupposti di realizzabilità, segnala Armiliato.

IL PD PUNTA SULL’APE SOCIAL

Il Partito democratico cerca di distinguersi da centrodestra e Movimento 5 Stelle in tema di impegni elettorali sulle pensioni. Secondo quanto ricorda Il Secolo XIX, il partito di Matteo Renzi, non intende cancellare la Legge Fornero, ma aumentare gli strumenti di flessibilità, come per esempio l’Ape social, rendendolo strutturale. I dem, inoltre, puntano a introdurre la pensione di garanzia per i giovani, sollecitata anche dai sindacati, ma su cui non è stato poi fatto nulla nell’ultima Legge di bilancio. “Chi lavora con varie forme di contratto a partire dal ’95 dopo la riforma Dini (che introdusse il contributivo ed eliminava la pensione minima) avrà di nuovo diritto ad un assegno minimo, reintrodotto per una cifra di 750 euro che aumenta quanti più sono gli anni di contributi versati”, si legge sul quotidiano genovese.

LEGGE FORNERO, IL RISCHIO IN CASO DI CANCELLAZIONE

Cancellare la Legge Fornero potrebbe portare a un abbassamento delle pensioni anche del 20%. Lo segnala Il Fatto Quotidiano, secondo cui non bisogna dimenticare che in un sistema a ripartizione come il nostro sono i contributi di chi lavora e finanziare le pensioni di chi è già in quiescenza. E se tanto persone andranno prima in pensione, ci saranno più assegni da erogare. Dunque a risentire degli effetti di una “contro-riforma” della Legge Fornero sarebbero anche coloro che in pensione ci sono già o che ci andranno. Il Fatto cita anche Guido Ascari, docente di Economia all’Università di Oxford, secondo cui andando prima in pensione si contribuisce ad abbassare il tasso di sostituzione. Ed è quindi “per questo è logico che l’età sia agganciata all’aspettativa di vita: si vuole garantire il più possibile una pensione adeguata”.

I TRANELLI EVIDENZIATI DA ENERGIE PER L’ITALIA

Energie per l’Italia, il movimento di Stefano Parisi, non ha siglato l’alleanza con il centrodestra e una ragione riguarda anche le promesse della coalizione guidata da Silvio Berlusconi. A Benevento, spiega ilquaderno.it, Luigi Bocchino, Giovanni Centrella, Vincenzo D’Onofrio, Guglielmo Vaccaro e Raffaele Tibaldi hanno tenuto una conferenza stampa in cui Bocchino ha evidenziato: “Meno tasse, innalzamento delle pensioni, abolizione della legge Fornero sono il refrain della attuale campagna elettorale, e in parte delle campagne elettorali di tutti i tempi. “Sono il tranello in cui i cittadini consapevoli non possono più cadere”. Parole quindi che fanno comprendere quale sia la distanza tra Energie per l’Italia e il centrodestra, anche sui temi previdenziali.

LA PRIORITÀ PER GIORGIA MELONI

Giorgia Meloni non ha dubbi: la priorità per la politica deve essere quella di sostenere la natalità. Ed è questo il tema principale che Fratelli d’Italia intende sostenere all’interno del programma comune del centrodestra. “Se non invertiamo i dati sulla demografia la nostra nazione è destinata a scomparire. Se in Italia non torniamo a fare figli non può reggere il sistema di protezione sociale, non può reggere il sistema pensionistico, non può reggere il sistema sanitario: abbiamo una società che sta invecchiando in maniera estremamente veloce e questo significa che avremo sempre molte più persone da mantenere di quante lavorino per mantenerle”, ha detto Meloni intervenendo a Radiouno Rai. Dunque il piano di sostegno alla natalità ha anche un collegamento con le pensioni, visto che il sistema a ripartizione non lascia dubbi sul fatto che occorrano dei giovani che lavorino e versino contributi per mantenere una sostenibilità futura.

IL CODS CONTRO VITTORIO FELTRI

Non è la prima volta che le parole di Vittorio Feltri suscitano polemiche. Ma stavolta il titolo del suo editoriale pubblicato su Libero “Se una donna vuole guadagnare di più lavori anche di più” sembra davvero difficile o impossibile da giustificare. Il Comitato Opzione donna social, nella persona della sua amministratrice Orietta Armiliato, con un post ha cercato di ricordare al giornalista che le donne si occupano anche dei lavori di cura per i quali non hanno alcun riconoscimento e per svolgere i quali devono spesso lasciare il posto di lavoro o interrompere la loro attività lavorativa. Lavori di cura che sarebbe giusto valorizzare ai fini previdenziali, per far sì che la penalizzazione per le donne non diventi doppia: sia durante la vita lavorativa che in quiescenza, con stipendi e pensioni ridotte.

BERLUSCONI, IL “DIETROFRONT” SULL’ABOLIZIONE DELLA FORNERO

Sul programma del centrodestra la Legge Fornero è “teoricamente” messa sotto il punto forte delle “abolizioni” totali. La legge sulle pensioni per il triumvirato Berlusconi-Salini-Meloni dovrebbe essere completamente riformata e, stando alle agenzie, il tutto dovrebbe cominciare al Governo con l’abolizione di ogni articolo di quella legge fatta durante il Governo Tecnico di Mario Monti. C’è un però, come ormai abbiamo imparato a vedere in questi primi giorni di campagna elettorale: Salvini spinge per l’abolizione, Berlusconi no. E anche oggi al Corriere della Sera questa “distanza” è stata marcata ancora una volta dal pur ottimo “equilibrista” ex Cavaliere: «quella legge affronta male un tema vero, l’aumento della vita media che collegato al calo della natalità rende necessario l’aumento dell’età pensionistica per mantenere i conti in equilibrio», spiega Berlusconi nell’intervista odierna. Questo però non porterebbe, secondo Forza Italia, all’abolizione della legge stessa (per tenersi aperto un canale di dialogo con il Pd per dopo il 4 marzo?) bensì «D’altronde il tema pensioni non si esaurisce con la Fornero: l’aumento delle pensioni minime a 1000 euro per tutti, anche per le casalinghe, per noi è irrinunciabile». Modifiche, anche sostanziali, ma non abolizioni: ma allora, in quel programma firmato ad Arcore e poi a Palazzo Grazioli, cosa è stato per davvero siglato? (agg. di Niccolò Magnani)





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