Il direttore del Dipartimento delle Discipline della comunicazione e dello spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, su Fausto Colombo spiega l'attenzione per il gossip
Fausto Colombo, direttore del Dipartimento delle Discipline della comunicazione e dello spettacolo dell’Università Cattolica di Milano, è stato intervistato dai microfoni di Famiglia Cristiana per parlare dei gossip delle ultime settimane, a cominciare da quello che vede come protagonisti Francesco Totti e Ilary Blasi, ed in particolare di un’attenzione dei media quasi morbosa nei confronti di queste vicende: «In realtà il gossip esiste da ben prima dell’avvento dei media moderni – spiega – pensiamo alla diffusione dei pettegolezzi nelle corti come quella di Versailles. Si è poi legato al divismo, con la nascita del cinema, ma anche per personaggi letterari dalla vita scandalosa come lo fu D’Annunzio. Sicuramente i social hanno amplificato questo fenomeno. Le stesse dichiarazioni dei diretti interessati rilasciate in tempo reale vengono poi riportate dai media tradizionali e innescano quella marea di commenti che un tempo venivano relegati dal parrucchiere dopo la lettura dei giornali scandalistici. Che poi certe notizie finiscano anche in quotidiani autorevoli è dovuto al fatto che in Italia, a differenza di altri Paesi come il Regno Unito, non ci sono veri e propri quotidiani popolari. E con la diffusione dei giornali online si entra nella dimensione del clickbait, cioè la pubblicazione di quelle notizie che attraggono più visualizzazioni, ovvero quelle scandalistiche, frivole».
Il giornalista di Famiglia Cristiana ha quindi chiesto a Fausto Colombo cosa spinge un vip ad esporsi in quel modo: «Mi viene in mente la frase del sociologo Erwin Grossmann che dice che tutti noi abbiamo un palcoscenico e poi un backstage con il nostro “io segreto”. Ecco, diciamo che i vip hanno solo il palcoscenico, la loro stessa vita è una forma di spettacolo, è più facile per loro cadere nella tentazione di esporsi. Anche se non è impossibile preservare la propria vita privata, lo testimoniano alcuni personaggi che si sono sottratti ai riflettori, penso a Battisti e Mina per esempio, che sono addirittura scomparsi dalla scena pubblica pur continuando a cantare. Quando poi ci sono di mezzo i figli, il problema si amplifica. Già è difficile per loro crescere con genitori famosi (entrambi nel caso di Totti e Ilary) e assistere a padre e madre che si massacrano a vicenda e finiscono nel tritacarne dei leoni da tastiera può essere molto doloroso».
FAUSTO COLOMBO: “DIANA E CARLO? IN UN CERTO SENSO IL GOSSIP CONTRIBUI’ ALLA TRAGEDIA”
Fra le coppie vip più attenzionate della storia vi è senza dubbio quella di Carlo, attuale re della Gran Bretagna, e la compianta Lady Diana: «Allora in un certo senso fu proprio l’attenzione mediatica a contribuire alla tragedia della morte di Diana. E seppur sono passati tanti anni quella vicenda continua a gettare delle ombre sul neo re Carlo III».
Ma perchè si è così fortemente attratti dal gossip? Fausto Colombo cita la canzone Cantautore di Edoardo Bennato: «Entra in scena l’invidia, il rancore, e il fan si trasforma in hater. C’è una sorta di rapporto irrisolto: da un lato mi proietto nel vip, dall’altro non sono appagato dalla mia vita, la metto a confronto con quella scintillante dei personaggi noti, e se anche a loro va male, in un certo senso ne provo piacere. Questa può essere definita la degenerazione del gossip nella sua forma giudicante e in un certo senso moralista. Esiste anche la componente positiva, quella leggera, che fa del gossip un argomento di conversazione, serve cioè a socializzare. Accade cioè come per lo sport e il tifo: va bene farne oggetto di conversazione, anche di schermaglie vivaci, non va bene nelle sue derive violente o se il tifoso accusa veri e propri malesseri se la sua squadra perde».
