Esplode la polemica nel Regno Unito: un deputato conservatore ha accusato la British Heart Foundation di occultare le statistiche circa le miocarditi post vaccino Covid
Sta facendo molto rumore Oltremanica lo scontro a distanza fra il deputato conservatore Andrew Bridgen e la British Heart Foundation, con quest’ultima che ha invitato ufficialmente il politico a fornire le prove della sua affermazione relativa alla presunta esistenza di un membro anziano dell’associazione che starebbe sopprimendo i dati sulle miocarditi provocate dai vaccini anti-Covid sviluppati attraverso la tecnologia dell’Rna messaggero.
Come riporta “The Times”, Bridgen si è reso protagonista di tale dichiarazione nel corso di un dibattito parlamentare in cui ha anche chiesto la “cessazione immediata e completa” del programma di vaccinazione, sostenendo che i regolatori e i consulenti governativi siano “alle dipendenze dell’industria farmaceutica e di Bill Gates“. Bridgen ha quindi detto a chiare lettere di essere a conoscenza del fatto che una persona che ricopre un importante ruolo di leadership nella British Heart Foundation sta “nascondendo dati chiari, che rivelano che il vaccino a base di mRNA aumenta l’infiammazione delle arterie cardiache” e favorisce così la genesi di miocarditi.
DEPUTATO UK ACCUSA BRITISH HEART FOUNDATION: “STATE NASCONDENDO DATI SU MIOCARDITI POST VACCINO ANTI-COVID”
“The Times” ha ricordato poi cosa si intenda per “miocarditi”, eventi collaterali che la scienza ha stabilito che possano verificarsi (seppur raramente) dopo la vaccinazione post Covid. In particolare, il quotidiano ha scritto: “Si ritiene che l’infiammazione cardiaca, o miocardite, sia un raro effetto collaterale dei vaccini a base di mRNA. A volte può essere grave, anche se la maggior parte delle persone guarisce bene. Essa sembra essere più frequente negli adolescenti e giovani maschi”.
La British Heart Foundation, dal canto suo, ha ricordato, a proposito della discussione sulle miocarditi e sulle reazioni avverse legate al vaccino anti-Coronavirus, che vi è un ampio consenso scientifico sull’argomento e che, di fatto, “i benefici della vaccinazione Covid-19 superano di gran lunga gli effetti collaterali ai quali essa può dare origine”.
