Eleonora Daniele: "<em>Sono cresciuta con la sindrome del brutto anatroccolo. Mettevo due paia di pantaloni per sembrare più grassa</em>"
Eleonora Daniele e il rapporto con Mara Venier: “lei molto carina con me”
Eleonora Daniele, ai microfoni del Corriere della Sera, ha svelato alcuni dettagli della sua carriera includendo il bellissimo rapporto con Mara Venier. La conduttrice ha fatto il suo esordio negli anni 2001 con il Grande Fratello: “Prima avevo lavorato come comparsa a “La sai l’ultima?”, con Gigi Sabani e Natalia Estrada, ma ancora credevo fossero esperienze momentanee: continuavo a lavorare in banca. C’era una mia collega che seguiva il “Grande Fratello” accanitamente e ricordo che pensavo fosse pazza per appassionarsi a quel programma. Non capivo il fenomeno. Poco tempo dopo mi sono presentata comunque ai provini”.
Eleonora Daniele ha svelato com’è nato il rapporto d’amicizia con Mara Venier: “Subito dopo ho iniziato a fare le telepromozioni, per un paio d’anni. In quella occasione incontrai Mara Venier e fu molto carina con me: nelle promozioni mi avevano dato un altro nome, ma lei disse che non ero sbucata dal nulla, quindi dovevano chiamarmi con il mio nome. Una piccola cosa, ma importante”.
Eleonora Daniele e il rapporto con il suo corpo: “da piccola ero troppo magra”
Eleonora Daniele, icona sexy del mondo televisivo, ha svelato di aver sofferto il rapporto con il suo corpo quando era piccola: “Sono cresciuta con la sindrome del brutto anatroccolo” ha svelato ai microfoni del Corriere della Sera: “Ma è vero: venivo spesso presa in giro per il mio corpo. ”
E ancora: “Ero molto magra, a volte mi mettevo addirittura due paia di pantaloni per sembrare più grassa: una tuta nera sotto i jeans per avere qualche forma in più. Poi mi coprivo le braccia, magrissime. Insomma, mi vergognavo. Non bastasse, anche che i ragazzi mi chiamavano Olivia o “alicetta”… mi dicevano che le mie sorelle, che hanno dieci anni più di me, erano belle e io no. Insomma, davvero, sono stata considerata per anni come una delle più bruttine della scuola“.
