La trasmissione Ore 14 torna sul caso di Mara Favro: l'ex datore di lavoro, Luca Milione, ricorda l'ultimo incontro e getta ombre sull'ex pizzaiolo
La diretta di oggi di Ore 14 si è tornata ad occupare del caso di Mara Favro con una nuova intervista esclusiva all’ex datore di lavoro della 51enne Luca Milione, più volte finito al centro dell’interesse degli inquirenti (nonché attualmente indagato) e – forse soprattutto – dei media in quanto risulta essere stato l’ultima persona ad aver sicuramente visto la donna prima della sua misteriosa sparizione: partendo proprio da qui, vale la pena ricordare che di Mara Favro non si hanno più notizie dalla notte tra il 7 e l’8 marzo dello scorso anno, quando dopo una breve tappa nella pizzeria di Chiomonte gestita da Luca Milione (nella quale lavorava) ha fatto perdere le sue tracce; al punto che oggi non si abbia neppure certezza del fatto che sia ancora in vita.
L’ultima novità su Mara Favro – che potrebbe rivelarsi una vera e propria svolta nella lunghissima indagine che per ora non ha portato a nulla di concreto – ci parla del ritrovamento di alcune ossa (non è chiaro se umane o meno), di un paio di occhiali e di un reggiseno sportivo logorato nel tratto di strada tra Chimonte e l’abitazione della stessa Mara Favro nei pressi del depuratore: l’ipotesi è che potrebbe trattarsi delle ultimissime tracce della 51enne, aprendo alla certezza che sia morta ma anche – al contempo – al dubbio sull’autore dell’ipotetico assassino.
L’ex datore di lavoro di Mara Favro, Luca Milione: “Io sono tranquillo, non ho mai fatto del male a nessuno”
Tornando indietro con la mente fino allo scorso marzo, Luca Milione ai microfoni di Ore 14 ha ricordato innanzitutto che quella sera Mara Favro passò dal ristorante attorno alle 2:45 di notte perché “aveva dimenticato le chiavi e le sigarette“: lui le aprì le porta del locale e – racconta Luca Milione – “siamo rimasti sull’ingresso, le ho detto che visto che erano le 3 di notte si sarebbe potuta riposare” nelle stanze sopra al locale; ma lei rifiutò “e io le dissi che non la potevo riaccompagnare a casa”.
A quel punto Mara Favro gli avrebbe detto che “o avrebbe fatto l’autostop o avrebbe chiamato un poliziotto di Cuneo” per farsi dare un passaggio, poliziotto – peraltro – che “aveva già nominato più volte nei giorni precedenti dicendomi che lo stava facendo andare fuori di testa perché gli dava gli appuntamenti e poi doveva disdire, mentre lui voleva incontrarla a tutti i costi”; mentre tornando a quella notte ricorda che dopo aver preso chiavi e sigarette “ha appoggiato tutto sul tavolino ed era già al telefono“.
Parlando – infine – delle ultime novità degli oggetti e delle ossa trovati nei pressi del depuratore, Luca Milione ha precisato che “non conosco l’area, ma forse Cosimo [l’ex pizzaiolo del suo locale, indagato a sua volta per la scomparsa della donna, ndr.] potrebbe conoscerla visto che è cresciuto qua”; chiudendo con la precisazione che “io sono tranquillo perché non ho mai fatto del male a nessuno” e che dal suo punto di vista – come ricorda di aver “sempre detto” – Mara Favro “è ancora viva, ma ho anche messo in conto che magari ha voluto farla finita”.
