Una intercettazione di Andrea Sempio, di nuovo indagato per l'omicidio Chiara Poggi, con il padre: cosa si dissero i due sullo scontrino
Fa discutere l’intercettazione pubblicata dal quotidiano Il Tempo in queste ore, risalente all’omicidio Chiara Poggi e ad Andrea Sempio, nuovamente indagato in queste ore, oggi dai carabinieri di Milano per farsi prelevare il dna. Il giornale romano ha pubblicato una conversazione fra lo stesso Andrea Sempio e il padre, risalente al 10 febbraio 2017, subito dopo l’interrogatorio effettuato al ragazzo a seguito della prima indagine (poi archiviata) nei suoi confronti.
In quella chiacchierata si sente Andrea Sempio rivolgersi al padre dicendogli “Ne abbiano cannata una”, per poi riferirsi al fatto che lo scontrino del parcheggio, quello che confermerebbe l’alibi di Sempio il giorno dell’omicidio di Chiara Poggi, il 13 agosto del 2007, lo aveva ritrovato dopo che lo stesso indagato era stato sentito, mentre il padre ha raccontato una versione differente, ovvero, che lo avevano trovato prima dell’interrogatorio.
CHIARA POGGI, ANDREA SEMPIO E LE CONTRADDIZIONI
8 anni fa l’amico di Marco Poggi, fratello della vittima, venne ascoltato per alcune incongruenze, come ad esempio le famose telefonate a casa Poggi pochi giorni prima dell’omicidio, all’una di notte, giustificandosi dicendo che aveva prestato il cellulare proprio a Marco. Altre chiamate, invece, sarebbero state un errore, o meglio una confusione della rubrica del suo telefono, visto che il cellulare di Marco e l’abitazione di Marco erano salvati con nomi simili.
Il Tempio fa notare anche altre cosa un po’ sospette, sottolineando che Andrea Sempio si presentò “preparato” ai magistrati, creandosi quasi un alibi, e fornendo una giustificazione, prima ancora di venire accusato di qualcosa.
Spiegò infatti che all’epoca dei fatti, era solito andare spesso a casa Poggi per giocare ai videogiochi con il fratello di Chiara Poggi, giocando in salotto con la console attaccata alla televisione o eventualmente con il computer di Chiara, nella sua camera, e questo era avvenuto anche due o tre giorni prima dell’omicidio. Il fatto di usare il pc della ragazza, spiegherebbe quindi perchè la giovane 26enne avrebbe avuto il dna di Andrea Sempio sulle mani, ma secondo Il Tempo sembra quasi che il ragazzo “metta le mani avanti”.
Una evenienza comunque remota, fa notare ancora il quotidiano romano, visto che le perizie accerteranno che Chiara Poggi non aveva utilizzato il computer negli ultimi tre giorni di vita, dal 10 agosto e in quel lasso di tempo si sarà sicuramente lavata le mani almeno una volta.
CHIARA POGGI, ANDREA SEMPIO E IL GIORNO DELL’OMICIDIO
C’è poi un altro elemento su cui stanno puntando i magistrati, ed è quello con cui abbiamo aperto il pezzo, l’alibi basato su quello scontrino che per Andrea Sempio “ha cannato”. Il giovane spiega che alle ore 10:30 era a Vigevano in un parcheggio, ma la perizia anticipa la morte di Chiara Poggi fra le 9:12 e le 9:35, di conseguenza 60 minuti prima.
Il ragazzo esibisce lo scontrino ai carabinieri quasi immacolato, come se lo stesso l’avesse tenuto appositamente aspettando quel momento, e ai carabinieri che gli chiedono come mai avesse tenuto per così tanto tempo il tagliandino (gli è stato chiesto più di un anno dopo), lui replica che era stato ritrovato dal papà o dalla mamma sulla macchina, dopo che era stato già sentito dagli inquirenti.
Ed è qui che c’è “l’errore”, visto che il padre aveva detto che lo scontrino era stato trovato prima delle sit in cui il figlio era stato sentito. Nell’intercettazione ambientale degli inquirenti, raccolta nell’auto dell’indagato, si sente anche parlare Andrea Sempio del caso Poggi da solo, anche se la sua voce non è chiaramente udita perchè c’è la radio accesa, ma ad un certo punto lui dice “È una cosa strana”, per poi aggiungere che ci sono in ballo “trent’anni di galera”.
A cosa si riferiva? Chissà che i carabinieri non vogliano approfondire la questione, magari chiedendo un interrogatorio all’indagato.
ANDREA SEMPIO, PERCHE’ AVREBBE DOVUTO UCCIDERE CHIARA POGGI?
Andrea Sempio, che come scritto sopra si è recato stamane presso i carabinieri di Milano, è apparso comunque molto tranquillo, sia all’ingresso che all’uscita, senza rilasciare alcuna dichiarazione. Chi si aspettava una persona tesa forse si sarà ricreduto ma è anche vero che in questi giorni l’indagato per l’omicidio di Chiara Poggi aveva chiesto delle ferie a lavoro, forse per non farsi trovare dai giornalisti.
Probabile che sia stato realmente lui ad uccidere Chiara Poggi? E se la risposta fosse affermativa, quale sarebbe il movente? Forse il ragazzo si era infatuato della sorella dell’amico, più grande di lui di sette anni? Ipotesi che al momento non trova conferma alcuna ma toccherà agli inquirenti stabilire un eventuale collegamento con l’omicidio. Certo è che a breve potrebbero emergere altri indagati visto che chi indaga sta “battendo” altri dna di ignoti trovati sulla scena del crimine.
