Bollettino polline: oggi Trentino con alti livelli, Basilicata in calo. Qualità dell'aria discreta in tutte e tre le regioni: attenzione a ozono e PM₂.₅
Mentre la primavera avanza a passo svelto, il polline torna protagonista in molte regioni italiane, da nord a sud: in Trentino, le ultime rilevazioni forniteci da PollinieAllergia.net registrano ancora concentrazioni piuttosto elevate di pollini di nocciolo e ontano, con un aumento di cipresso (Cupressaceae).
Si consiglia di consultare l’app “Pollini Trentino” per ricevere aggiornamenti costanti e in tempo reale, soprattutto per i soggetti che soffrono di allergie o criticità respiratorie.
Diversa la situazione in Basilicata, dove nelle scorse settimane si è rilevato un netto calo dei pollini di Cupressaceae/Taxaceae, mentre in Molise la tendenza è opposta, con un aumento delle stesse famiglie polliniche.
Queste differenze regionali dimostrano quanto la distribuzione pollinica vari sensibilmente a seconda delle condizioni microclimatiche e della vegetazione locale. Per chi è sensibile al polline, è consigliabile consultare regolarmente i bollettini specifici per ogni area territoriale.
Polline e qualità dell’aria: attenzione agli inquinanti
Oltre ai pollini, la qualità dell’aria rappresenta un altro fattore essenziale per garantire il benessere respiratorio: oggi, 9 aprile, tutte e tre le regioni, secondo i dati ARPA, presentano un indice AQI nella fascia “discreto”, con valori compresi tra 33 (Trentino) e 37 (Basilicata).
I principali inquinanti rilevati sono ozono (O₃) e particolato fine (PM₂.₅), che, in concentrazioni elevate, potrebbero aggravare i sintomi allergici e i malesseri respiratori in presenza di patologie respiratorie preesistenti. Da segnalare – in particolar modo – il Trentino, che registra 77 µg/m³ di O₃ e 9 µg/m³ di PM₂.₅, dati analoghi a quelli di Molise e Basilicata.
Nonostante la situazione sia confortante sia per il polline sia per la qualità dell’aria, le persone con asma o allergie dovrebbero limitare le attività all’aperto nelle ore più calde, quando l’ozono raggiunge i picchi giornalieri.
