La bella intervista di Giorgio Locatelli al podcast One More Time: ecco che cosa ha raccontato parlando con Luca Casadei
Lo chef Giorgio Locatelli, giudice di Masterchef nonché affermato imprenditore, ha raccontato le vessazioni subite quando era agli inizi della carriera, parlando ai microfoni del podcast One More Time di Luca Casadei. Giorgio Locatelli racconta di aver mangiato sui bidoni dell’immondizia visto che non c’era tempo nel ristorante per fare la pausa, ed è in particolare il ricordo di un Natale quello che ha più in mente, lui con una sola sola salsiccia “non due”, ci tiene a precisare lo chef varesino.
Un periodo molto duro della vita dell’attuale star della cucina, quello vissuto in Francia, durante la sua formazione, e che l’ha portato ad un “collasso totale”, anche perchè è arrivato a sfiorare la malnutrizione a causa di tutti questi continui pasti ridotti.
GIORGIO LOCATELLI: “PESAVO 60 KG, ERO MALNUTRITO…”
Giorgio Locatelli ricorda infatti di essere arrivato a pesare 60 chilogrammi dopo la traumatica esperienza francese “ero veramente magro”, senza dimenticare il paradosso derivante dal fatto che lavorasse in un ristorante dove “pagavano 5mila franchi per mangiare” e bevevano bottiglie super costose, mentre lui mangiava della salsiccia sulla spazzatura.
Per il giudice di Masterchef, la cui nuova stagione è in produzione proprio in queste settimane (ma arriverà come al solito a dicembre su Sky), l’umiliazione, che ha subito a lungo, è sbagliatissima in cucina: “Ti rispettano se sei severo, ma non devi umiliare qualcuno”, precisando che non è nel suo DNA. Giorgio Locatelli ne ha anche per i clienti attuali dei ristoranti, ricordando che un tempo andare a mangiare fuori era per un’occasione speciale, magari un compleanno, un amore, una promozione, mentre ora lo si fa per Instagram, criticando quindi il culto dell’apparanza, si va al ristorante solo per farlo vedere. “Oggi è diventato solo un contenuto da postare”, lamenta lo chef.
GIORGIO LOCATELLI: “VOGLIONO TUTTI CUCINARE COME SE FOSSERO A LONDRA”
Lo chef ne ha anche per i suoi colleghi, sottolineando come il lusso sia ora diventato quasi solo la presentazione, “il valore di un piatto si misura” in quanto lo stesso sia postabile sui social non quanto sia buono, ed è per questo che molti giovani chef perdono un po’ la retta via rincorrendo più l’immagine che il territorio e gli ingredienti. Anche i ristoranti stanno perdendo in qualità secondo il giudice dello show culinario di Sky: “Vogliono tutti cucinare come se fossero a Londra”, ma così si perde la vera anima dei luoghi, lamentando soprattutto una eccessiva emulazione nel nord Europa nonché nelle grandi capitali.
“Ogni piatto deve raccontare qualcosa”, aggiunge lui, soprattutto “la tua cultura, la tua tecnica e chi sei”. Impossibile non parlare con Giorgio Locatelli delle Stelle Michelin, lui che ne ha sempre avuta una nel suo ristorante londinese chiuso di recente: “Non è l’unico scopo”, sottolinea, ricordando che se il tuo obiettivo è solo quello “allora perdi di vista il vero senso del mestiere”, come se “un attore reciti per l’applauso del pubblico ma non per il personaggio che interpreta”.
