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Home » Calcio e altri Sport » Calciomercato » Disfatta Inter/ Il calciomercato e la lezione dal passato: il ciclo può continuare! (oggi 1 giugno 2025)

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Disfatta Inter/ Il calciomercato e la lezione dal passato: il ciclo può continuare! (oggi 1 giugno 2025)

Claudio Franceschini
Pubblicato 1 Giugno 2025
La delusione dell'Inter dopo la finale di Champions League (Foto ANSA)

La delusione dell'Inter dopo la finale di Champions League (Foto ANSA)

Disfatta Inter: la sconfitta nella finale di Champions League può essere una lezione anche per il calciomercato e il futuro a breve termine.

DISFATTA INTER: LE RIFLESSIONI TRA INZAGHI E IL NUOVO CICLO


Senza girarci troppo intorno, è stata disfatta Inter. È fin troppo semplice quando la finale di Champions League ha consegnato ii divario più ampio nella storia, basterebbe solo il 5-0 in favore del Psg per raccontare quanto accaduto all’Allianz Arena ma la verità è che forse il punteggio sarebbe potuto essere anche più largo.

L’Inter esce dalla seconda finale in tre anni con le ossa rotte: è vero che a livello di risultato una sconfitta resta tale con qualunque punteggio arrivi, ma è chiaro che subire un’imbarcata del genere sia profondamente diverso da quel gol con cui Rodri, due anni fa, aveva deciso a favore del Manchester City da cui l’Inter era uscita parecchio rafforzata nelle sue convinzioni. Va dato atto: i nerazzurri in finale ci sono tornati, e anche abbastanza presto. Due anni dopo.

Tuttavia hanno perso, lo hanno fatto di schianto e adesso inevitabilmente partiranno i processi, che però dovranno essere funzionali a capire in che modo ripartire, e trasformare il massacro di Monaco di Baviera in occasione per tornare a vincere, e magari farlo anche in Champions League.

Di Simone Inzaghi abbiamo detto: la società vuole proseguire il ciclo, dovrà essere lui ad avere l’ultima parola e solo lui, in questo momento, può trovare dentro di sé le motivazioni per proseguire la corsa, in caso contrario bisognerà separarsi e farlo anche in fretta. Noi qui vogliamo fare un ragionamento sugli uomini, e farlo con un paragone con la Juventus che, tutto sommato, otto anni fa si trovava in una situazione di fatto identica.


DIRETTA/ Inter Venezia (risultato finale 5-1), nerazzurri ok con una Manita (Coppa Italia, 3 dicembre 2025)


DISFATTA INTER: IL PARAGONE CON LA JUVENTUS


Certo: quella Juventus aveva vinto sei scudetti consecutivi imponendo il suo dominio in Italia, erano già arrivate tre Coppe Italia con Massimiliano Allegri ma in Europa la situazione era la stessa.

Ovvero: una prima finale di Champions League raggiunta senza i favori del pronostico, e persa al cospetto del Barcellona (di Luis Enrique, guarda caso) del trio MSN, e una seconda due anni più tardi con maggiore consapevolezza, riuscendo a migliorare la squadra ma crollando contro il Real Madrid della tripletta. Il trait d’union con l’Inter?


Probabili formazioni Inter Venezia/ Quote: Mkhitaryan e Thuram (Coppa Italia, oggi 3 dicembre 2025)


Naturalmente Beppe Marotta. Il quale, nell’estate 2017 dopo la scoppola subita dai blancos, aveva operato in maniera audace: fuori Leonardo Bonucci – che aveva chiesto la cessione – e Dani Alves oltre al giovanissimo Moise Kean e Norberto Neto.

Dentro Wojciech Szczesny che poi sarebbe diventato il titolare, dentro Rodrigo Bentancur come retaggio della cessione di Carlos Tevez, poi dentro i colpi da novanta Douglas Costa, Blaise Matuidi e Federico Bernardeschi. Erano rimasti altri big: Miralem Pjanic, Gonzalo Higuain, Sami Khedira oltre ai senatori.

La Juventus aveva vinto ancora in Italia, ma in Champions League si era dovuta arrendere al cospetto del Real Madrid: era stato l’anno dell’epica rimonta al Santiago Bernabeu, spezzata dal rigore all’ultimo secondo. Ecco: quella Juventus, tutto sommato, era riuscita a ripartire di forza, eliminata da un’episodio ma sfiorato un’impresa titanica, con lo stesso allenatore. Un anno più tardi il colpo Cristiano Ronaldo aveva portato all’addio di Beppe Marotta e, pian piano, allo sgretolamento del progetto fino alla situazione attuale.

L’INSEGNAMENTO DEL PASSATO


Cosa insegna dunque la disfatta Inter, se paragonata al 4-1 subito dalla Juventus a Cardiff? Le storie sono sempre diverse tra loro, ma i nerazzurri non devono fare drammi.

Una partita può sicuramente inficiare anche l’esito e i giudizi su una stagione che tutto sommato portava propositi di Triplete e si è chiusa con la bacheca vuota, ma non può e non deve cambiare in negativo la narrazione sul ciclo di Simone Inzaghi, che i trofei li ha vinti e soprattutto ha riportato l’Inter a competere concretamente e costantemente con le migliori squadre in Champions League, anche battendole.

Marotta, imparando dal passato, non andrà alla ricerca del colpo a sensazione: alla Juventus in qualche modo poteva starci, oggi ci sono condizioni decisamente minori.

Dovrà rinforzare la squadra, con o senza Inzaghi: noi riteniamo sia necessario iniziare a pensare concretamente al futuro, questo può significare dover sacrificare qualche pezzo pregiato, magari anche Lautaro Martinez e Hakan Calhanoglu, perché il calcio moderno racconta di cicli che possono continuare proseguendo il rinnovamento, con scelte magari impopolari ma di sostanza. Ad esempio, ma è solo un esempio: perdere Lautaro giunto alla settima stagione con la maglia nerazzurra, potrebbe significare mettersi in casa Viktor Gjokeres, Alexander Isak o un profilo simile, ripartendo e ridando motivazioni al gruppo. La storia insegna, non solo quella della Juventus che, tra l’altro, sul più bello ha sbagliato qualche mossa di troppo: l’Inter potrebbe non farlo.

Tags: Calciomercato Inter newsInter

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