A Chi l'ha visto il giallo dei cadaveri trovati a Villa Pamphilj a Roma: cosa sappiamo e tutte le piste di indagine che stanno seguendo gli inquirenti
Questa sera la trasmissione Chi l’ha visto – lo storico programma condotto da Federica Sciarelli e in onda tutti i mercoledì nella prima serata di Rai 3 – si occuperà del vero e proprio giallo di Villa Pamphilj che dallo scorso 7 giugno sta tenendo occupati gli inquirenti di Roma per ricostruire cosa sia successo ai due cadaveri trovati nel noto parco capitolino e, soprattutto, se ci sia qualche possibile responsabile per il loro decesso: attualmente le indagini su Villa Pamphilj sembrano procedere piuttosto serrate, ma sono ancora pochissime le certezze che abbiamo sul caso e gli inquirenti sembrano star seguendo diverse possibili piste per dare una risposta al mistero.
Partendo dal principio – e vedremo se Chi l’ha visto ha scoperto qualche novità sul giallo – è bene ricordare che la scoperta del primo dei due cadaveri a Villa Pamphilj risale allo scorso 7 giugno: si trattava del corpo di una bimba di 6 mesi, completamente nudo ed abbandonato tra i rovi; mentre circa un paio di ore più tardi è stato trovato anche il secondo corpo, questo appartenente a una donna sulla 30ina, chiuso all’interno di un sacco della spazzatura nero e fin da subito si era ipotizzato che potessero essere madre e figlia, come poi ha confermato l’esame del DNA.
Cosa sappiamo sui cadaveri di Villa Pamphilj: dall’overdose all’uomo misterioso, per ora è un giallo.
Vicino ai due cadaveri di Villa Pamphilj erano stati trovati anche alcuni oggetti – tra una tenda da campeggio, alcuni alimenti non ancora andati a male e un falò improvvisato con alcuni sassi, oltre agli indumenti della bimba in un cestino della spazzatura e un sacco a pelo – che hanno fatto pensare a un accampamento improvvisato nel quale vivevano da tempo; mentre il fatto che la donna fosse depilata e con i capelli e le unghie curate ha aperto all’ipotesi che, se si trattava di persone senza fissa dimora, lo fossero solamente da pochi giorni o settimane.
Inizialmente era stata mossa anche l’ipotesi che il decesso della donna potesse essere collegato – data anche l’assenza di segni di violenza – a un’overdose da droghe, ma i primi test tossicologici sulle sostanze comuni non hanno dato esito positivo ed ora si stanno vagliando le altre droghe, specialmente quelle sintetiche; mentre è quasi superfluo sottolineare che dalle impronte della donna di Villa Pamphilj non è emerso alcun riscontro nei database delle autorità e proprio per questa ragione ora si stanno estendendo i controlli anche ai database esteri.
L’ultima pista attualmente vagliata dagli inquirenti sui cadaveri di Villa Pamphilj è legata, invece, alla testimonianza di alcuni frequentatori del parco che hanno effettivamente confermato che da alcune settimane una donna, una bimba e un uomo erano accampati nel parco adiacente a Villa Pamphilj: lo stesso uomo torna anche nel racconto di tre ragazzini e una donna che nella notte tra venerdì e sabato avrebbero visto un uomo “di carnagione scura” aggirarsi nel parco con una bambina di pochi mesi in braccio; fermo restando che, secondo le prime analisi, la piccola sarebbe morta grosso modo poco prima del ritrovamento e la madre tra sabato 31 maggio e martedì 3 giugno.
