Morning News, su Canale 5, intervista Claudio Sterpin sul giallo di Liliana Resinovich: scopriamo cosa ha detto in diretta tv stamane
Claudio Sterpin, amico speciale di Liliana Resinovich, è stato ospite stamane in collegamento del programma di Canale 5, Morning News. Le prime parole sono riferite al recente incidente probatorio in cui lo stesso ex maratoneta ha cristallizzato tutta la sua verità sul rapporto con Lily e durante il quale ha incrociato Sebastiano Visintin, il marito della donna trovata senza vita a Triste a gennaio del 2022: “Per me è stato assolutamente indifferente il fatto che vi fosse Sebastiano quel giorno, non l’ho visto. Non ci siamo incrociati, c’era proprio zero interesse di farlo”. E ancora: “E’ andato tutto come doveva secondo me, io avevo dovere di presentarmi. Sebastiano dice di portare rispetto a Liliana? Il primo che non porta rispetto è a lui, lui è un ex marito”. Quindi Sterpin argomenta: “Liliana Resinovich non era sua moglie da diversi anni, conducevano una vita da separati in casa, non dormivano nello stesso letto da anni, e questo me l’aveva detto Liliana. Noi ci parlavamo come due ragazzini, ci raccontavamo tutto quello che succedeva, senza alcuna remora”.
Che tipo di rapporto vi era fra Claudio Sterpin e Liliana Resinovich? “Il rapporto di due innamorati e nel mondo ce ne sono miliardi. Avevamo una progettualità e l’ho già detto, lei doveva andarsene via da casa il giorno 16 o 17 di quel dicembre maledetto e non tornarci più. Noi si andava a passare il primo weekend della nostra vita assieme il 18 e il 19 dicembre fuori porta, e poi una volta rientrati a Trieste lei non sarebbe più tornata a casa sua. Ci metto le mani sul fuoco che lei lo aveva già detto a Sebastiano ed è per questo che è scomparsa”.
Secondo Claudio Sterpin: “Sebastiano sapeva di noi da diversi anni, lui la pedinava, la controllava nel telefono, è emerso dopo ma sapeva tutto di noi da anni. Lo diceva lei stessa che non formavano più una coppia da anni, ognuno faceva la propria vita, lui aveva le sue amichette e non gli interessava più di tanto di quello che faceva Lily. Sebastiano ci seguiva, io l’ho visto con i miei occhi, ci siamo incrociati dove io portavo Liliana tutti i martedì a prendere un caffe, vicino a casa, lo abbiamo incrociato su una delle vie principali di Trieste, via Istria, due o 300 metri prima dell’appuntamento, lo abbiamo incrociato con una bici che andava nel senso inverso, strano a quell’ora e a quel posto. Lei lo diceva che era seguita, pedinava. Questa cosa non le metteva malessere ne ansia, non le interessava un fico secco, a lei come a lui, vivevano separati da tempo, le sue son tutte lacrime di coccodrillo”.
LILIANA RESINOVICH, CLAUDIO STERPIN: “NON SAPPIAMO CIO’ CHE ACCADEVA…”
Quindi Claudio Sterpin aggiunge: “Noi sappiamo solo quello che potevamo vedere su Liliana Resinovich e Sebastiano, immaginatevi a scoperchiare la pentola. A me avrà detto il 10-20 per cento del totale del loro rapporto per pudore, lei era fatta così, si era scelta questo uomo e non voleva fare una brutta figura di fronte ad amici e parenti dicendo di aver scelto male, c’era un po’ di vergogna e questo durava da anni. Il 15 dicembre 2021 io sono stato due ore e mezzo in questura raccontando tutta la nostra vita, ci eravamo conosciuti 42 anni prima, parlando di nostre conoscenze e frequentazioni”.
In studio passano quindi i vecchi messaggi che si scambiavano Claudio e Lily: “Non posso che non commuovermi rileggendo le parole di Liliana – dice lui con gli occhi un po’ lucidi – in pochi minuti rivivo tutto quello che c’è stato, noi non siamo rimasti amanti per 40 anni ma negli ultimi due anni era cresciuta in noi questa intenzione… io ero rimasto vedovo, lei si considerava libera da anni e lo diceva apertamente. Lei aveva i primi 4 giorni della settimana liberi, mentre nel weekend uscivano assieme in qualche gita, nei primi 4 giorni lei faceva quello che voleva”.
Sulla lettera scritta da Liliana Resinovich “E’ stata scritta di un poeta turco, lei l’avrà trovata e l’ha fatta su e pochi giorni dopo è diventato profetico. E’ una bufala tremenda che qualcuno faccia passare questa lettera come un testamento, la lettera di qualcuno che ha paura? Questo può essere, ma sono tutte cose emerse dopo”.

LILIANA RESINOVICH, CLAUDIO STERPIN E LA VICENDA DELLE MANI
Sulla famosa storia delle mani: “Io e lei ci sedevamo al tavolo pranzavamo al tavolo e poi prima di andare al cimitero passavano una mezz’ora tenendoci per mano, ci guardavamo negli occhi ed eravamo capaci di ripeterci ciao amore semplicemente e invece qualcuno ha interpretato questo fatto, che è un gesto d’amore, in quella volgarità che tutti noi abbiamo vissuto da ragazzini con le mani, travisando quell’intenzione, la mia intenzione era che semplicemente bastava tenerci per mano e guardarci negli occhi e con le quattro mani sopra la tavola, mentre lui da grande sporcaccione ha ribaltato il tutto dicendo che con le mani si possono fare tante cose, si è voluto sporcare quegli attimi”.
Sulla tesi del suicidio: “Lei non poteva suicidarsi con il programma di vita futura che avevamo, non si sarebbe mai potuta suicidare, non è passato neanche velatamente per la sua testa il suicidio. La procura invece all’inizio di questa storia non ha fatto praticamente nulla e non è stato controllato per niente tutto ciò che Sebastiano ha fatto in quei giorni. Il 30 dicembre ha avuto dei colloqui lunghissimi per telefono da fuori Trieste poi è andato a soccorrere il figlio in macchina non si sa come e dove, dicendo di aver tirato fuori un’auto da un buco con un cordino che si spezza subito”. Il prossimo 8 luglio ci sarà un nuovo incidente probatorio, attraverso cui verranno esaminati tanti reperti come un cordino, i coltelli di Sebastiano ma anche oggetti trovati in casa di Sergio Resinovich, il fratello della vittima.
