La Commissione UE congela un miliardo di euro dai fondi del PNRR per la quinta rata: nuovo scontro tra Sanchez e Von der Leyen, ecco cosa può succedere
PERCHÈ LA COMMISSIONE UE HA CONGELATO I FONDI PNRR PER LA SPAGNA: ECCO COSA È SUCCESSO
Nelle stesse ore in cui la Commissione UE pressa la Spagna per accelerare i provvedimenti contro gli scandali corruzione che hanno colpito parte del PSOE, principale partito del Governo Sanchez, un’altra ‘scure’ viene lanciata da Bruxelles contro Madrid, questa volta sul fronte PNRR. L’Europa ha infatti sospeso quasi un miliardo di euro sui 23,9 mld complessivi per la quinta rata del Next Generation EU, accusando l’esecutivo spagnolo di non aver rispettati gli impegni sottoscritti nel piano PNRR “made in Spain”.
E così mentre a Madrid le turbolenze sul Governo di sinistra (Socialisti, Sumar e Podemos) mettono a rischio il Premier Pedro Sanchez a due anni dalla scadenza naturale del mandato, i rapporti tutt’altro che lineari tra Madrid e Bruxelles mettono a rischio i rapporti diplomatici complessivi tra il PSOE di Sanchez e Teresa Ribera (vicepresidente della Commissione UE e leader dei socialisti europei) con la guida europea di Ursula Von der Leyen.

L’annuncio della Commissione Europea è giunto stamane con lo stop per il miliardo di euro sui 23,9 complessivi (di cui 15,9 miliardi in prestiti e 8 in sovvenzioni generali) per due impegni sottoscritti dalla Spagna ma non rispettati: si tratta nello specifico degli investimenti per la digitalizzazione delle varie amministrazioni regionali e locali, e soprattutto per il mancato aumento della tassa contro l’utilizzo del diesel nei motori.
CAOS GOVERNO E “BRACCIO DI FERRO” CON L’UE: TUTTI GLI SCENARI TRA SANCHEZ E VON DER LEYEN
Al netto della “beffarda” sorte in capo al Governo spagnolo, il più esposto sostenitore delle politiche green dell’Europa e sanzionato ora per non aver sottoscritto uno dei punti cardine delle medesime azioni “pro-clima”, il braccio di ferro che si instaura ulteriormente tra Spagna e UE segue lo scontro avvenuto nelle scorse settimane tra Sanchez e gli alleati europei in sede NATO (per il rifiuto di aumentare le spese della difesa al 5%).

Sebbene Madrid riceverà comunque la parte dei fondi già sbloccata per gli obiettivi conseguiti nel proprio piano PNRR, sono 6 i mesi a disposizione per il Governo Sanchez per poter completare le richieste della Commissione UE: solo a conseguimento di tali obiettivi avverrà il finale saldo di 1 miliardo di euro nei pagamenti generali. Già nel giugno 2024 – ricorda l’Agenzia NOVA – la Spagna si era vista bloccare parte della quarta rata PNRR per una adempiente sulle politiche della pubblica amministrazione, ma con cifre decisamente più ridotte (sotto i 200 milioni di euro), non paragonabile al netto congelamento imposto nelle scorse ore.
Con lo scandalo corruzione (a cui si è aggiunto il caos per le presunte molestie in un membro del PSOE), il Governo Sanchez è sempre più in crisi di consensi e con polemiche in aumento: i sondaggi vedono volare il Partito Popolare e lo stesso Premier socialista viene invitato da parte del PSOE di approntare le dimissioni per evitare di trascinare la sinistra spagnola nel baratro a due anni dalle Elezioni.
Ma resta un tema tutto europeo che non può rimanere in secondo piano: su dazi e riarmo la posizione della Spagna è molto critica nei confronti della Presidente Von der Leyen e la mediazione della leader socialista Ribera non può resistere a lungo se le intemperanze tra Madrid e Bruxelles dovessero aumentare ora pure sul fronte del Next Generation EU.
Il tema politico, se vogliamo, coinvolge tangenzialmente anche l’Italia dato che il campo largo con la leader Elly Schlein nelle ultime settimane insiste nel punzecchiare il Governo Meloni accusandolo di aver sbagliato praticamente tutte le riforme e di doversi invece ispirare alle azioni spagnole: visto l’andamento generale, non esattamente il momento di massimo “prestigio” delle posizioni di Madrid in sede europea…
