Pier Silvio Berlusconi a ruota libera: “non escludo di candidarmi. Ius Scholae non è priorità, Tajani bravo ma servono volti nuovi in Forza Italia”
IUS SCHOLAE, LO STOP DA BERLUSCONI JR: “NON UNA MIA PROPOSTA”
Un po’ per “togliersi” qualche sassolino dalla scarpa per le ricostruzioni di questi giorni, un po’ per mandare un segnale netto al leader di Forza Italia, e un po’ ancora per non chiudere del tutto la possibilità di una “discesa in campo” 33 anni esatti dopo (nel 2027) alla più celebre scalata al potere del padre: Pier Silvio Berlusconi parla a ruota libera, non solo sui palinsesti Mediaset – dove pure non sono mancate uscite-show sui programmi delle sue reti – ma sulla politica attuale, lodando il Governo Meloni e dando più di una stoccata ad Antonio Tajani e ai “colonnelli azzurri”.
E così a margine della lunga presentazione dei prossimi programmi Mediaset, il figlio del fondatore di Forza Italia lancia più di una “strigliata” al partito ancora sostenuto da Fininvest, in risposta a settimane di “voci” che parlano di una possibile spinta di Marina e Pier Silvio Berlusconi per una FI più centrista e vicino al Pd sui diritti, a cominciare dallo Ius Scholae ribadito dal vicepremier Tajani (in aperto scontro con Lega e FdI nella maggioranza). Su questo Pier Silvio Berlusconi è invece nettissimo e suona come un deciso stop alla corsa della proposta di Forza Italia: «Lo Ius Scholae non è una priorità per il Paese, non è una necessità».

Secondo la visione del CEO di Mediaset, nonostante la posizione manifesta di Tajani, Gasparri & Co., «sono scettico sulla priorità di cambiare la legge sulla cittadinanza», e inoltre Pier Silvio smentisce che lui e la sorella Marina abbiano dato il via libera sullo Ius Scholae. Modificare la legge può avere senso, in quanto i diritti dei cittadini vanno sempre difesi, ma per tempi e contenuti non sembra proprio questo il momento di insistere sulla tematica. Come se non bastasse, Pier Silvio Berlusconi lancia una seconda “frecciata” diretta questa volta propriamente a Tajani: «è davvero molto bravo ma non vuol dire che non si possa fare di meglio».
Per il figlio dell’ex Premier, si tratta di uno “stimolo” rivolto al leader attuale di Forza Italia, per poter aprire il campo a volti nuovi interni al partito: «lui, Gasparri, Dalla Chiesa sono tutti bravissimi, come i Ministri di esperienza» ma al contempo «servono volti nuovi».
L’ELOGIO AL GOVERNO MELONI E LA “DISCESA IN CAMPO” CHE NON VIENE ESCLUSA…
Che poi questi volti nuovi possano preludere ad una reale discesa in campo personale di Marina o ancor di più di Pier Silvio Berlusconi, ad oggi non è dato saperlo ma a domanda diretta sempre a margine dei palinsesti Mediaset non arriva una “chiusura totale”. Anzi: «non ho nessuna intenzione ma guardando al futuro, non lo escludo».
Berlusconi jr pensa al padre che si candidò a 58 anni (lui oggi ne ha 56, ndr) ma al contempo ricorda come il lavoro in Mediaset resta la sua passione e occupazione principale: eppure anche questi nuovi e importanti richiami a Forza Italia fanno intravedere un interesse per incidere maggiormente sulla scena pubblica. Addirittura “abbozza” anche un programma: un centro conservatore sulla tradizione e “progressista” sui diritti, con migliorie su welfare, salari e sanità e dando sempre più Incentivi alle aziende per creare occupazione e crescita dell’economia.
Resta l’interesse per lo “spazio centrale” dello schieramento politico, quello a cui guarda anche Renzi su cui le simpatie della famiglia Berlusconi non si esauriscono ma che non paiono essere prodromo ad un accordo: «è bravo ma nel suo percorso politico ha perso peso politico», commenta ancora Berlusconi jr (con il leader di Italia Viva che stizzito annuncia di interrompere la collaborazione con Mondadori per le edizioni dei propri libri, ndr). Il Governo di Centrodestra «è il migliore d’Europa», rivendica Pier Silvio, elogiando il lavoro della Premier Meloni e rilanciando sulla necessità di guidare il Paese fuori dalla palude della crisi internazionale.
Sentito all’uscita dalla Camera è lo stesso Tajani che sottolinea come vi sia piena sintonia con Pier Silvio Berlusconi, provando a “spegnere il fuoco” della polemica sullo Ius Scholae: «non ho mai detto sia una priorità», rileva il Ministro degli Esteri italiano, rilanciando sulla riforma della giustizia ma scommettendo ancora sulla propria guida del partito. Se poi Pier Silvio dovesse candidarsi allora «sarebbe un ottima cosa, un fatto positivo che la famiglia Berlusconi si interessi del desino di Forza Italia e del Paese».
