Condanna (e lezione) del cardinale Pietro Parolin agli episodi di antisemitismo sempre più in crescita: “nessuna giustificazione, mai cedere alla violenza”
ESSERE CONTRO LA GUERRA A GAZA NON SIGNIFICA AVALLARE L’ANTISEMITISMO: LA LEZIONE DI PAROLIN
Condannare la drammatica situazione dei palestinesi a Gaza e chiedere costantemente lo stop della guerra in Medio Oriente, così come criticare pesantemente il Governo di Israele per i raid indiscriminati di questi mesi, non deve mai cancellare la razionalità e la dignità umana: episodi di antisemitismo come quelli avvenuti in Francia, in Austria e ora anche in Italia con l’aggressione di papà e figlio ebrei in un Autogrill, «sono da condannare totalmente». Lo ha detto il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato in Vaticano e principale “stratega” della diplomazia prima di Papa Francesco e oggi di Papa Leone XIV.
A margine di un evento con i ragazzi per il Giubileo dei Giovani – in corso fino a domenica prossima, con la Santa Messa e saluto finale di Papa Prevost a Tor Vergata – il porporato ha voluto commentare i recenti episodi di attacchi e insulti agli ebrei in ogni parte d’Europa: pur dopo aver evidenziato lui stesso appena due giorni fa che la soluzione iniziale per porre fine alla guerra è il riconoscimento dello Stato di Palestina, e appena una settimana dopo aver criticato il Governo Netanyahu per l’orrendo attacco alla chiesa di Gaza, Parolin non indietreggia sul valore sacro del rispetto di ogni singola persona.

«L’antisemitismo è totalmente da condannare, non vi è alcuna giustificazione», spiega il Segretario di Stato in Vaticano davanti a qualunque tipo di aggressione o comparazione tra l’essere ebreo e gli scenari di guerra delle truppe israeliane nella Striscia di Gaza. Come sempre, conclude Parolin, la Chiesa Cattolica con la Santa Sede ribadiscono la totale contrarietà a tali tipi di situazioni, invitando tutti ad essere «più saggi» e a non «cedere ad alcun tipo di violenza».
DAL VATICANO AL QUIRINALE: LE REAZIONI AL GRAVISSIMO EPISODIO DI ANTISEMITISMO ALL’AUTOGRILL
Oltre al cardinale Parolin e allo stesso Papa Leone XIV, che continua ad insistere sulla pace come raggiungibile solo con perdono, fraternità e apertura all’altro, anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella cerimonia del Ventaglio ieri al Quirinale è tornato sui recenti attacchi antisemiti: «si va manifestando la tendenza irriducibile alla contrapposizione», rileva il Capo dello Stato mettendo però in evidenza la negativa modalità di elevare l’intolleranza su qualsiasi opinione diversa dalla propria.

E così, tra slogan inutili e pregiudizi, riaffiora sempre più grave l’antisemitismo, che per il Presidente Mattarella «si alimenta spesso anche di stupidità». L’aggressione al turista ebreo francese, con insulti, schiaffi e botte davanti al figlio minorenne, è certamente un punto di non ritorno almeno per l’opinione pubblica nel comprendere i rischi feroci dell’accumunare Stato di Israele e religione ebraica.
Nel frattempo la Procura di Milano ha iniziato ad indagare au quanto avvenuto all’Autogrill di Lainate sull’autostrada A8 domenica scorsa: ci sono già i primi indagati, due gruppi e una famiglia che portavano ciondoli con la cartina palestinese. Secondo alcune testimonianze, il turista francese li avrebbe a loro volta apostolati come “terroristi”: tutto andrebbe ovviamente verificato e i prossimi giorni potrebbero vedere già i primi interrogatori.
Nel frattempo il consigliere comunale di Milano nel partito Azione, Nahum, ha denunciato altri insulti antisemiti dopo il video dell’aggressione in Autogrill: «almeno ad Auschwitz avevate da mangiare», sarebbe la frase incriminata rivolta al politico, sottolineando la fame patita dal popolo palestinese a Gaza per via della guerra tra Israele e Hamas.
