Stefano De Martino e i video intimi rubati, l'avvocato Angelo Pisano rompe il silenzio: "Come sta? Offeso e triste, immagine violate"
Come sta Stefano De Martino vittima di un attacco hacker, legale rompe il silenzio dopo la diffusione dei video privati
Da giorni non si parla altro di Stefano De Martino e dei video privati intimi che lo ritraggono insieme alla sua nuova fidanzata Caroline Tronelli che sono stati rubati e diffusi illegalmente su internet. Il conduttore di Affari Tuoi vittima di un attacco hacker ha deciso di denunciare gli autori della grave violazione della privacy. Questa mattina, invece, il suo legale Angelo Pisani è intervenuto ne programma di Marco Carrara Agorà Estate per rivelare come sta il conduttore.
“Come sta Stefano De Martino? A chiunque darebbe fastidio vedere la propria immagine gestita, manipolata, commentata in maniera illecita, chiunque di noi sarebbe non solo offeso ma anche triste” ha ammesso l’avvocato Angelo Pisani, legale dell’ex ballerino e conduttore. I video di Stefano De Martino privati e intimi rubati violando il sistema di sorveglianza dell’abitazione lo ritraevano insieme alla sua nuova fidanzata Caroline Tronelli. Stando a quanto riportato da Gabriele Parpiglia si trattava di immagini domestiche e private e ieri De Martino ha presentato una denuncia alla Polizia di Stato di Porto Cervo (Sassari) e alla Procura di Roma.
Stefano De Martino e i video intimi e privati diffusi online, l’avvocato: “Chiediamo la condanna anche di chi fa girare i video”
La battaglia di Stefano De Martino non si ferma ai soli autori del furto. I suoi avvocati hanno lanciato un appello pubblico a cancellare immediatamente foto e video privati pubblicati senza consenso, e la denuncia si estende anche a chi, sfruttando la situazione, ha pubblicato post dal contenuto offensivo nei confronti del conduttore e dei suoi familiari. Il suo avvocato Angelo Pisani ha infatti lanciato un appello: “Per la prima volta chiediamo la condanna anche di tutti coloro i quali conservano e girano questi dati: anche loro diventano complici di reati di ricettazioni e pericoli gravissimi, ai danni sia della vittima sia dei familiari”
