Rita Dalla Chiesa è intervenuta oggi a La Volta Buona: identificato il ladro dell’auto regalata dal compianto Fabrizio Frizzi.
Perdere qualcosa di proprio, soprattutto quando si tratta del furto di un prezioso regalo colmo di ricordi, provoca certamente sensazioni dolorose; lo dimostra il racconto di Rita Dalla Chiesa che alcune settimane fa aveva raccontato di come fosse stata rubata la sua auto per la quale nutriva un affetto speciale. Non si trattava solo di un veicolo, bensì di un dono dal emotivo superiore a quello economico: una macchina rossa, regalata dal compianto Fabrizio Frizzi.

Pochi giorni dopo il furto, fortunatamente la macchina è stata messa al suo posto dai malviventi; una gioia incredibile per Rita Dalla Chiesa che ha così ottenuto nuovamente quel dono speciale del ‘suo’ Fabrizio Frizzi che racchiudeva un numero smisurato di ricordi. Oggi, intervenuta a La Volta Buona, ha invece raccontato in collegamento telefonico della sua reazione alla notizia dell’identificazione del ladro che avrebbe appunto commesso il furto.
Rita Dalla Chiesa a La Volta Buona: “Il furto della macchina? Se Fabrizio Frizzi fosse stato ancora qui…”
“E’ stato il gesto a farmi male, anche perchè all’inizio non avevo detto che si trattava di un regalo di Fabrizio Frizzi”, inizia così Rita Della Chiesa, sottolineando come di fatto conoscere l’identità del ladro non cambi particolarmente le sensazioni negative provate al momento del furto. “Mi si era spezzato il filo dei ricordi con quel furto, i carabinieri sono intervenuti come ovviamente fanno per chiunque”. La conduttrice ha anche aggiunto: “2 giorni dopo me la sono ritrovata davanti al cancello, altrimenti non sarebbe mai stata ritrovata probabilmente. Hanno trovato chi è stato, mi hanno detto nome, cognome e mi hanno fatto vedere la foto ma io non l’ho mai visto”.
Proseguendo nel suo racconto a La Volta Buona, Rita Dalla Chiesa ha sottolineato il valore affettivo legato a quell’auto regalata dal compianto Fabrizio Frizzi. “Quella macchina cosa rappresenta? I km fatti per andare a lavoro, per andare a prendere mia figlia a scuola… Poi era un regalo di Fabrizio; se ci fosse ancora stato, forse sarebbe stato diverso. Non essendoci più, il pensiero che l’auto era stata rubata mi ha fatto stare male”.
