Flavio Parenti, attualmente protagonista ne ‘Il Paradiso delle Signore’, si è raccontato a La Volta Buona tra vita privata e carriera.
Dal cinema alla tv, dalla recitazione alla ‘doppia vita’ scandita dalla passione per i videogiochi; Flavio Parenti si è raccontato oggi nel salotto de La Volta Buona cimentandosi con il tritavolte e mettendosi in evidenza con un racconto particolarmente interessante relativo alla sua infanzia e adolescenza. L’attore de Il Paradiso delle Signore parte dalla sua arte dominante, la passione per la recitazione; da Caterina Balivo viene in particolare incalzato sull’esperienza sul set con un divo del cinema internazionale, Woody Allen. “E’ stato incredibile, io avevo proprio delle scene da recitare con lui e mi sembrava proprio di essere in un suo film. Quando lui mi parlava sul set non mi sembrava reale…”.

La passione per la recitazione è tra l’altro un fattore in comune con la sua dolce metà, Eleonora Albrecht. “Mai lavorato con la mia compagna? Si, in un cortometraggio diretto proprio da lei, una storia d’amore dove c’era anche Roncato”. Flavio Parenti ha poi aggiunto: “Un bellissimo progetto che racconta dell’amore tra giovani dove magari uno dei due se ne va. Un poeta francese diceva: ‘Quando uno dei due se ne va è l’altro che va all’inferno’…”.
Flavio Parenti a La Volta Buona: “I miei genitori sono stati meravigliosi in un periodo difficile…”
Flavio Parenti a La Volta Buona ha spalancato le porte anche della sua infanzia; l’attore ha rivelato di un momento difficile dal punto di vista relazionale in una fase di vita che è già di per sé delicata per la crescita personale. “Un periodo della mia vita in cui avrei voluto sparire? Quando ero molto piccolo, tra 11 e 13 anni, ero molto chiuso in me stesso e aveva cambiato scuola tantissime volte. Avevo smesso di legarmi agli altri per paura di perderli; in realtà poi sono andato in collegio e lì mi sono risvegliato. Quel malessere lo ricordo bene, è parte di me; a quell’età non sai che hai bisogno di aiuto, i miei genitori sono stati comunque meravigliosi”.
Particolarmente toccante al contempo intenso il racconto di Flavio Parenti che ha poi raccontato come quel periodo in collegio fosse per tutt’altro che una punizione. “I miei genitori mi hanno amato alla follia e mi hanno sempre dato tutto ciò di cui avevo bisogno; il collegio non è stata una punizione, sono andato anche da una psicanalista per bambini: ‘Ha paura di legare con gli altri’ e la soluzione trovata fu proprio quella di andare in un collegio che lasciasse liberi i bambini”. L’attore ha poi concluso: “I miei genitori ovviamente mi dissero che in qualsiasi momento avrei potuto scegliere di tornare a casa. 5 anni dove mi sono divertito da morire”.
