Chiara Iuliano, a Sopravvissute la storia dell'assessora aggredita a Dolo: "Ha provato a violentarmi". Disposta la perizia psichiatrica per il 55enne
LA STORIA DELL’ASSESSORA CHIARA IULIANO A SOPRAVVISSUTE
È stata aggredita in pieno giorno e ha rischiato di essere violentata Chiara Iuliano, assessore alle Opportunità sociali, all’Educazione civica e alle Pari opportunità di Dolo, in provincia di Venezia. Dopo aver denunciato la vicenda, l’ha resa nota pubblicamente, con un post sui social, ma oggi ne parlerà a Sopravvissute, nella puntata su Rai 3 che va in onda in seconda serata.
Era il 31 marzo scorso quando dovette nascondersi nella sua auto per mettersi in salvo da quell’uomo che voleva provare a impedirle di darsi alla fuga, arrivando anche a colpire l’auto e a urlare. Ha provato a scassinare la maniglia del veicolo, ha preso a pugni finestrino e carrozzeria, poi si è lanciato sull’auto e le urlava che non sarebbe riuscita a fuggire perché doveva andare a casa di lui per un rapporto sessuale.

Chiara Iuliano ha messo in moto l’auto con lui attaccato, davanti allo sguardo di diverse persone che hanno testimoniato l’accaduto. Portato in carcere, è accusato di stalking: l’assessore l’aveva già denunciato. Infatti, si era reso protagonista di diversi episodi ed è emerso che avrebbe problemi psichiatrici, tanto da essere stato sottoposto al Tso.
NON SOLO CHIARA IULIANO: L’ALTRA VITTIMA
Lo stesso gip ha chiesto al carcere di redigere una relazione sulla condizioni di salute dell’uomo per valutare la compatibilità del detenuto con l’ambiente carcerario. Infatti, recentemente è emerso che è stata disposta la perizia psichiatrica per il 55enne, che a luglio è stato condannato a 3 anni, un mese e 10 giorni per le molestie all’assessore di Dolo e a una giovane barista. Infatti, Chiara Iuliano non è la sua unica vittima. Comunque, è stato condannato anche a risarcire i danni causati all’assessore e al Comune di Dolo, che si sono costituiti parte civile.
L’altra vittima dell’uomo è una dipendente di un bar che ha raccontato di aver ricevuto continue visite dall’uomo, messaggi e pure telefonate, quindi è stata costretta a chiedere aiuto ad amici e colleghi per non essere sola durante i suoi spostamenti. L’uomo era arrivato a presentarsi al bar anche 5-6 volte al giorno, le faceva avance sessuali e proposte di matrimonio. Invece, l’assessore lo aveva conosciuto per il suo lavoro, visto che l’uomo veniva seguito dai servizi sociali per un alloggio, eppure continuava a manifestare disagi e a mostrarsi aggressivo, come nel novembre dell’anno scorso e poi nel marzo scorso.
I TENTATIVI DI SMINUIRE L’ACCADUTO
Chiara Iuliano non ha vissuto solo questo episodio traumatizzante, perché ha avuto a che fare anche con qualcuno che ha sminuito la gravità dell’accaduto. Per l’assessore quelle frasi, seppure in buona fede, non sono più accettabili. Quell’uomo l’ha seguita e non è riuscita a prenderla, ma ciò non vuol dire che non sia accaduto nulla di grave.
“Urlarmi contro di scendere e andare a letto con lui significa che posso dormire tranquilla?“, ha scritto l’assessore nel suo post. Poteva andare molto peggio, ma è successo comunque qualcosa, qualcosa che non dovrebbe accadere. “Solo perché non è riuscito a toccarmi significa che non c’è stata violenza?“, l’interrogativo che ha lanciato.
