Dopo una lunga battaglia legale durata 8 anni una 30enne cinese cristiana perseguitata in Cina ha ottenuto lo status di rifugiata: i dettagli
Una donna cinese di 30 anni della Repubblica Popolare ha ottenuto lo status di rifugiata dalla corte d’Appello di Bologna. La sua vicenda è riportata dal Corriere della Sera, precisando che la sentenza è giunta dopo una lunga battaglia giudiziale durata ben 8 anni. Grazie a questa vittoria, la 30enne potrà ora vivere in Italia senza preoccupazioni, una vicenda importante in quanto la stessa è stata perseguitata in patria per anni in quanto cristiana.
E’ andata purtroppo peggio ai suoi genitori che invece non sono riusciti a lasciare la Cina: il padre è stato arrestato mentre la madre e il resto del nucleo famigliare sono stati costretti a scappare. La 30enne di cui sopra era arrivata in Italia dieci anni fa, nel 2015, trasferendosi in quel dell’Emilia Romagna. Essendo cristiana praticante, era di fatto riuscita a sfuggire alle persecuzioni della repubblica cinese nei confronti di coloro che praticano dei culti che non sono benvisti nel gigante asiatico, come appunto la religione cristiana.
CINA, 30ENNE CRISTIANA CINESE OTTIENE STATUS RIFUGIATA: COSA E’ SUCCESSO
Una volta giunta nel nostro Paese aveva iniziato le pratiche per essere considerata rifugiata ma nel 2017 la sua richiesta era stata rigettata. La donna non si è comunque data per vinta continuando la sua battaglia legale per ottenere ciò che a suo viso le spettava, e si era così giunti al 2022, quando la Cassazione aveva dato ragione alla stessa. Nella sentenza si leggeva infatti che la Cina manifestava “assoluta intolleranza verso i culti non registrati”.

Processo da rifare quindi e si è arrivati così ai giorni nostri, quando la 30enne è riuscita finalmente ad ottenere lo status di rifugiata tanto desiderato, anche perchè nel frattempo la cinese – che nella vita fa l’avvocato – si era perfettamente integrata nella nostra società, in particolare in quella bolognese. Nell’ultima sentenza i giudici hanno sottolineato come in Cina tutte le religioni che hanno uno stato legale incerto siano considerate illegali, di conseguenza è stato giusto concedere lo status di rifugiata.
