Achille Lauro ha scelto la Giornata della salute mentale per lanciare, tra le pagine de La Stampa, un importante messaggio ai giovani.

In occasione della Giornata della salute mentale, un volto noto del mondo dello spettacolo ci ricorda quanto sia urgente il tema soprattutto per i più giovani sottolineando come il successo e la fama non siano in alcun modo panacee per le mancanze adolescenziali. Stiamo parlando di Achille Lauro che, per La Stampa, ha messo in evidenza un messaggio quanto mai necessario e utile; l’importanza di chiedere aiuto e non rifugiarsi nella solitudine e dipendenze.



Achille Lauro ha vissuto una gioventù difficile, mancanze che lo hanno segnato e portato su strade che lui stesso riconosce come difformi da quello che era prima di osservare con i propri occhi il rischio del baratro. “Mi sono allontanato dalla famiglia a circa tredici anni. Ero stato un ragazzo brillante a scuola, con tanta curiosità, ma ho smesso presto di frequentarla”. Parla così il cantante o oggi giudice di X Factor 2024 che – come racconta La Stampa – ha sofferto di sindrome di abbandono quando i genitori si sono separati.



Achille Lauro, l’importanza di chiedere aiuto: “Non è sintomo di debolezza…”

Da quello stato emotivo difficile, capace di affliggere anche la personalità più forte, Achille Lauro ha rischiato di veder sfumare qualsiasi genere di ambizione personale e professionale. “Abbiamo vissuto una vita svegli fino all’alba, in giro, a casa, a provare a noi stessi quanto fossimo resistenti, testandoci ogni notte. I comportamenti distruttivi sono la conseguenza di non avere un posto al mondo. Fino al giorno in cui le mancanze adolescenziali non diventano dipendenze, burroni emotivi o irrimediabili tragedie”.



Forti e al contempo necessarie le parole di Achille Lauro che smentiscono, se mai ce ne fosse ancora bisogno, il costrutto e la falsa convinzione secondo la quale i volti noti non conoscano fragilità e debolezze. “Il talento è una grande bugia; bisogna cercare ciò che si ama e impegnarsi al massimo ogni giorno, accettando i fallimenti come parte integrante del percorso”. Il cantante – sempre a La Stampa – ha dunque concluso: “Chiedere aiuto è un segno di forza e non di debolezza”.