Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante della privacy, lancia l’allarme sulla sicurezza degli adolescenti in rete. “Il web induce ad essere meno diffidenti e i ragazzi pensando di avere a che fare con loro coetanei spesso si lasciano andare ad atteggiamenti di intimità, intercettati da organizzazioni criminali” spiega Feroni al quotidiano La Verità, citando il caso emblematico del provvedimento contro la chatbot Replika.
Replika è un software contro cui è intervenuto il Garante della Privacy perché “consente di creare un amico virtuale, modellato sulle proprie richieste cioè sempre pronto ad ascoltare e soprattutto fedele in modo incondizionato”. Tuttavia il Garante della privacy ha notato che “nelle simulazioni è emerso con nettezza che la conversazione può prendere anche una piega intima tramite domande molto personali fino ad indurre a spogliarsi”. Feroni parla senza mezzi termini di un “meccanismo molto invasivo” che si instaura negli adolescenti online e che permette di raccogliere “una quantità enorme di dati molto personali. All’amico virtuale si può aprire il proprio io più profondo, svelando desideri, dolori, problemi che a nessuna persona in carne e ossa si rivelerebbe per pudore, o per paura di essere giudicati o magari criticati. Mancando un contatto fisico e si è più portati ad aprirsi”. E lancia un allarme sul mercato online dei dati di questi adolescenti: “c’è ed è molto ricco. Sono dati di grande appeal perché molto sensibili, rivelano la sfera più intima, più segreta di un ragazzo”.
Adolescenti online, l’allarme del Garante privacy: “pericolo pedofilia e ricatti sessuali”
Adolescenti online tra poca diffidenza verso gli sconosciuti e il terribile rischio della pedofilia. Ginevra Cerrina Feroni, vicepresidente del Garante della privacy, tra le pagine de La Verità denuncia che “dati così personali possono essere usati per adescamenti, per il mercato della pedopornografia, per ricatti sessuali. Pochi ragazzi sono consapevoli che quando chattano, dall’altra parte può esserci chiunque. E se l’amico virtuale della chatbot chiede di spogliarsi, quel video può anche finire nelle mani di criminali e trasformarsi in strumento di ricatto”.
In tema sicurezza degli adolescenti online, Feroni ribadisce con forza che come Garante della privacy “abbiamo competenze importanti in materia di cyberbullismo e di revenge porn, ossia i ricatti sessuali. Quando ci arriva la segnalazione di una persona che teme la diffusione virale di una foto o di un video a carattere sessuale, noi interveniamo bloccando la propagazione sul Web”.