Adriano Celentano è lo zio di Alessandra Celentano, la temutissima prof di danza del talent show Amici di Maria De Filippi
Alessandra Celentano e i rapporti con lo zio Adriano Celentano
Adriano Celentano è lo zio di Alessandra Celentano, la temutissima prof di danza del talent show Amici di Maria De Filippi. Il rapporto tra i due è stato spesso al centro del gossip per possibili incompatibilità caratteriali e presunti rapporti conflittuali quasi sempre smentiti dalla ballerina e coreografa. Per far tacere le malelingue proprio la Celentano ha pubblicato una foto in compagnia del mitico Molleggiato che, manco a dirla, è diventata virale su tutti i social. Uno scatto in cui si vedeva la prof di Amici con il mitico cantautore e la figlia Rosita Celentano a cui è legatissima.
“Nella vita, la famiglia è la cosa più importante che esista. Io e Rosita insieme a Zio Adriano!”, il messaggio che accompagna la fotografia di famiglia. Una vera e propria dichiarazione d’amore alla famiglia a cui la Celentano è legatissima. La foto è stata molto apprezzata sui social e sono stati tantissimi i commenti da parte dei fan, ma anche di personaggi noti come quello di Raffaella Mannoia che ha scritto “che super Top… che stima per tuo zio, infinita”.
Alessandra Celentano sullo zio Adriano Celentano: “siamo simili”
In rarissime occasioni Alessandra Celentano ha parlato dello zio Adriano Celentano a cui è legatissima. “Quando lavora non ce n’è per nessuno e in questo siamo simili” sono state le parole della prof e maestra di danza di Amici di Mari De Filippi spesso al centro del gossip e della polemica per i suoi modi di fare all’interno della scuola più seguita del piccolo schermo.
Proprio la Celentano parlando dei tempi d’oggi e del successo ha precisato: “ora i ragazzi vogliono tutto e subito, il successo facile” sono le parole dell’ex ballerina. “Invece la danza è un’arte totalizzante, che chiede dedizione assoluta. Io da ragazzina mi allenavo per ore, rinunciavo a uscire con le amiche, non c’erano feste né weekend, solo lavoro e studio. Ma i ragazzi non sono preparati psicologicamente a fare sacrifici. E non è colpa loro ma di genitori e insegnanti”.
