Le Iene hanno mandato in onda degli audio inediti di Alessia Pifferi: il commento della legale Pontenani sulla salute mentale della donna

La diretta di ieri sera del programma Le Iene si è tornati a parlare del tristemente noto caso di Alessia Pifferi, diffondendo alcuni audio fino ad ora inediti e parzialmente utili a comprendere la reale condizione mentale e psicologica della donna, che è stata tra i punti più dibattuti durante il processo a suo carico, peraltro legato anche a un potenziale processo a carico della sua legale – la dottoressa Alessia Pontenani – e delle psicologhe che fecero la valutazione psichiatrica della donna; mentre resta fermo il fatto che, ad oggi, Alessia Pifferi risulta condannata in primo grado all’ergastolo per aver lasciato morire di stenti la figlia Diana, di appena un anno e mezzo.



Partendo proprio dal tema della condizione mentale di Alessia Pifferi, è utile ricordare che, secondo le psicologhe del carcere che l’avrebbero conosciuta nel corso di questi anni, la donna avrebbe un quoziente intellettivo di appena 40, tale solamente da permetterle di scrivere il proprio nome e di usare poche e semplici parole per esprimersi; mentre, dal conto della pubblica accusa, si tratterebbe solamente di una bravissima attrice che dissimulerebbe la sua reale condizione per ottenere un possibile sconto di pena, legato ovviamente all’infermità mentale effettivamente richiesta dalla difesa della donna.



I nuovi audio di Alessia Pifferi: l’investigatore ingaggiato per pedinare il compagno

Partendo proprio dagli audio, si tratterebbe di una telefonata fatta dalla stessa Alessia Pifferi a un investigatore privato, al quale dice – il tutto con numerosi pianti della piccola Diana in sottofondo, completamente ignorati – che “qui sta andando tutto malissimo”, incaricandolo di “pedinare questa persona dalla mattina alla sera”, sostenendo che “voglio sapere tutto di lui”: incerto il riferimento a “questa persona”, ma secondo la trasmissione di Italia 1 dovrebbe trattarsi di Giovanni, l’uomo che era con lei quando lasciò morire Diana.



“È molto assente anche con la testa – spiega ancora Alessia Pifferi – e il 90% dell’istinto di una donna alle volte sbaglia poco, purtroppo”, e poco importerebbe che lui dica “che non ha altre donne” o che “gli controllo il telefono e i messaggi” e non ci siano prove del presunto tradimento, perché, secondo lei, “è tutto molto strano [e] devo assolutamente trovare il modo di vedermi con lei e pedinarlo”; mentre non è effettivamente chiaro se il piano sia andato effettivamente in porto ed eventualmente con quali soldi Alessia Pifferi avrebbe potuto permettersi un investigatore ingaggiato 24 ore su 24.

Alessia Pontenani: “Alessia Pifferi non è così tanto intelligente da simulare la sua condizione mentale”

Gli audio di Alessia Pifferi sono stati sottoposti all’attenzione dell’avvocato che la assiste – appunto, la dottoressa Pontenani – che si è limitata a commentare il fatto che “non sembrava particolarmente preoccupata dal pianto della bambina, e quello che fa veramente impressione è proprio sentirla sotto alle parole della madre che parla di scemenze”: dal conto suo sarebbe certo che la sua assistita “non si rende conto di quello che fa” e soprattutto di quello che “stava facendo” quando lasciò Diana da sola a casa.

Secondo la legale, se Alessia Pifferi fosse stata effettivamente “una persona così intelligente, furba e simulatrice” come la dipinge il PM, “avrebbe nascosto il cadavere, oppure l’avrebbe uccisa in un modo diverso per farla franca”, sempre fermo restando che “una persona così intelligente e furba non si prostituisce in casa per 20 euro”: secondo lei, il punto focale è che “non avrebbero dovuto lasciarle la bambina”, ricordando che “c’è la cartella clinica in cui viene fuori che non la allattava perché non sapeva come farlo, e che non stava con lei la notte perché le veniva ansia”.