Rischio attentato Ferragosto 2025: controlli a tappeto, allarme Francia per atti anticristiani, c'è anche AI tra i nuovi strumenti a servizio del terrorismo
ATTENTATO FERRAGOSTO 2025, DAI CONTROLLI AI PRECEDENTI
Controlli a tappeto in tutta Italia in vista del Ferragosto 2025, con la presenza di agenti rafforzata in virtù del dispositivo di sicurezza messo a punto a fronte non solo del rischio terrorismo. Purtroppo, non mancano precedenti per quanto riguarda eventi drammatici come un attentato a Ferragosto: nel 2017 la furia jihadista si è abbattuta con quattro attentati (da Barcellona alla Siberia, da Cambrils alla Finlandia) che hanno funestato la settimana di Ferragosto.
Un anno prima, nei giorni che precedevano il 15 agosto, ci furono attacchi in diversi insediamenti turistici della Thailandia, causando morti e ferimenti. Nel 2015, invece, il Mail on Sunday rivelò che una cellula jihadista voleva far esplodere un ordigno rudimentale durante le celebrazioni per la fine della Seconda guerra mondiale per colpire la regina Elisabetta II.
Dopo l’attentato di Nizza, sulla Promenade des Anglais, emerse che un secondo attentato terroristico avrebbe potuto insanguinare la città francese un mese dopo, proprio nel giorno di Ferragosto. Ma la storia riporta purtroppo anche attentati di matrice mafiosa, come la strage di Duisburg, avvenuta il 15 agosto 2007 davanti a un ristorante.
ALLARME ATTENTATO FERRAGOSTO 2025, IN AUMENTO ATTI ANTICRISTIANI
Ogni anno, in vista della settimana di Ferragosto, vengono rafforzati i controlli non solo nelle zone centrali delle grandi città, da Roma a Milano, frequentate da migliaia di turisti, ma anche nei pressi di luoghi artistici e religiosi.
In Francia, ad esempio, è stato notato un incremento di atti anticristiani che hanno spinto il Ministero dell’Interno a rafforzare la sicurezza per Ferragosto anche nei luoghi di culto, come chiese e santuari. In generale, l’attività di controllo e prevenzione è costante: infatti, nelle scorse settimane un cittadino pakistano di 24 anni, che era stato arrestato nell’ambito di un’operazione antiterrorismo, è stato rimpatriato.
AI ANCHE AL SERVIZIO DEGLI ESTREMISTI
L’intelligenza artificiale, in questo contesto, rappresenta un valido strumento di aiuto ma anche di pericolo, visto che il suo utilizzo nel terrorismo non è più un’ipotesi remota, bensì un fenomeno crescente, con implicazioni concrete. Stando a quanto riportato da Agenda Digitale, le organizzazioni terroristiche – dai jihadisti agli estremisti – stanno esplorando questa nuova frontiera tecnologica non solo per la propaganda.
Dai militanti dell’Isis agli affiliati di al-Qaeda, l’AI viene usata per guide tecniche e manuali, ma anche per produrre contenuti per l’adescamento online e il reclutamento interattivo. In questo modo si possono avvicinare molte persone, in particolare un target vulnerabile: quello dei minori.
All’orizzonte c’è poi il rischio di autobombe a guida autonoma e bombe mobili, ma anche scenari di sabotaggi nelle guerre cibernetiche. Tutto ciò rappresenta una sfida per la sicurezza e la governance globale, per cui servono strategie per arginare il pericolo dei terroristi che usano l’intelligenza artificiale.