Amazon non accetterà più le carte di credito emesse da VISA nel Regno Unito a causa delle alte commissioni di transazione applicate dal processore di pagamento: lo ha affermato nella giornata di mercoledì 17 novembre 2021 un portavoce del colosso dell’e-commerce, spiegando che “come risultato del continuo alto costo dei pagamenti di VISA, siamo spiacenti di informare che Amazon.co.uk non accetterà più le carte di credito VISA emesse nel Regno Unito a partire dal 19 gennaio 2022″.
Le sue parole sono state riprese dall’agenzia di stampa internazionale Reuters, sulle cui colonne si legge che i clienti di Amazon possono ancora utilizzare carte di debito VISA, carte di credito Mastercard e Amex ed Eurocard. “Siamo molto delusi che Amazon stia minacciando di limitare la scelta dei consumatori in futuro”, ha replicato VISA, dicendo che “continuiamo a lavorare per una risoluzione, in modo che i nostri titolari possano usare le loro carte di credito preferite su Amazon UK senza le restrizioni imposte da Amazon a partire da gennaio 2022”. Questo perché, dopo la Brexit, il limite imposto dall’UE sulle commissioni applicate dagli emittenti di carte non è più in vigore nel Regno Unito.
AMAZON NON ACCETTERÀ PIÙ CARTE DI CREDITO VISA EMESSE NEL REGNO UNITO DA GENNAIO 2022
La mossa di Amazon, che peraltro era stata già preannunciata da Bloomberg News, ha indotto la commissione per il commercio del Regno Unito a chiedere al governo di migliorare l’accordo commerciale tra Regno Unito e Unione Europea e gli analisti a domandare ai regolatori britannici di esaminare le commissioni nel mercato delle carte di credito.
In particolare, come si legge su Reuters, Tamara Cincik della UK Trade and Business Commission ha asserito senza fare troppo ricorso alla retorica che “se Amazon non riesce a farlo funzionare, con tutte le sue risorse e la capacità di navigare nella legislazione per evitare i costi, allora le piccole imprese non hanno alcuna possibilità e quindi il governo deve migliorare l’accordo commerciale e di cooperazione tra Regno Unito e UE per mantenere le imprese britanniche competitive”.