A proposito della depressione, Angelo Branduardi a “Oggi è un altro giorno” ha parlato di questo problema contro cui ha combattuto: “Mi sono impegnato in ogni modo, ma il primo passo è stato cercare un bravo medico, perché da soli non se ne esce. Questo è il messaggio che voglio lanciare a chi combatte contro la depressione: affidatevi a un bravo medico”.
Sua moglie Luisa lo ha aiutato molto e gli è stata vicino: “Mi ha trattato con dignità e con una piccola dose di severità, che ci vuole e che è necessaria. Ha avuto a tratti un atteggiamento di distacco, che serve. Non mi ha mai rimproverato dicendomi che avevo tutto e che non c’era motivo per stare così: sarebbe stato l’errore più grande e lei non l’ha commesso”. Per la sua risposta vitale è stata fondamentale la musica: “Purtroppo non scaccia la guerra, ma è terapeutica”. (aggiornamento di Alessandro Nidi)
ANGELO BRANDUARDI: “MI SONO MISURATO CON LA DEPRESSIONE”
“Se una canzone la cantano i bambini allora è destinata ad entrare nel cuore della gente. A parlare, intervistato ieri dai microfoni de Il Resto del Carlino, è il noto cantautore Angelo Branduardi e il riferimento è a quella che resta la sua canzone più nota, leggasi Alla fiera dell’est. Un brano oggi popolarissimo ma che all’inizio ha fatto comunque fatica a decollare visto che negli anni ’70, a differenza di molti suoi colleghi, Angelo Branduardi non era politicizzato: “Fu una posizione molto scomoda – racconta ancora – non a caso Alla fiera dell’Est, una volta uscito, ha impiegato otto mesi a decollare. Nel momento in cui andava di moda la canzone politica, di stampo marxista, io uscivo con una canzone a sfondo religioso molto più profonda di quello che può sembrare”.
“Nel tempo – ha proseguito – sarebbe stata studiata da decine di bambini. Ma appena nata suonava come una provocazione culturale e commerciale. Alla parole topolino tutti si mettevano a ridere. A partire dai discografici”. Tra l’altro quel brano, ricorda il giornalista del Resto del Carlino, non era nemmeno sul Lato A, ma sul B: “Per e me e il mio produttore – spiega ancora Branduardi – non era il pezzo su cui puntare. Il titolo così esotico è affascinante e infatti l’abbiamo usato per l’album. Oggi comunque quella canzone non mi appartiene più è diventata patrimonio popolare”.
ANGELO BRANDUARDI: “MAI STANCATO DI ALLA FIERA DELL’EST”
Nonostante siano 50 anni che la suona, Angelo Branduardi non si è ancora stancato: “Mai, come nessuno dei brani più conosciuti. Sul palco, all’inizio, al pubblico dico sempre: nulla vi verrà risparmiato”. Branduardi ha parlato anche dei momenti negativi della sua carriera: “Mi sono sentito compreso e rivalutato da poco”, e ancora: “Ho avuto un periodo oscuro, i fan mi hanno perdonato anche gli errori”.
Quindi ha precisato: “Mi sono misurato con la depressione, molto seria, non sapevo se ne sarei uscito”. Chiusura sulla moglie Luisa, un sodalizio artistico e sentimentale che dura da anni: “Il nostro matrimonio ha avuto momento alti e altri meno. Io e Luisa dividiamo il lato affettivo da quello, diciamo, professionale. Lavoriamo separati: io presento un’idea musicale e lei inizia a lavorarci sopra”.