L'Angelus (solo scritto) di Papa Francesco oggi 2 marzo 2025: il messaggio dal Gemelli, la preghiera e il confidare nel Destino anche dentro la fragilità
“SONO SOSTENUTO DA VOI E DALLE PREGHIERE”: COSA DICE IL PAPA NEL PRIMO ANGELUS DI MARZO
Il terzo da inizio ricovero, il primo del mese di marzo: nonostante le condizioni tutt’altro che risolte, Papa Francesco ha diffuso nel primo pomeriggio l’Angelus di domenica 2 marzo 2025, nella giornata dedicata al Vangelo di San Luca sulla “pagliuzza e la trave”. Dopo aver discusso negli scorsi giorni sulla possibilità di registrare un video o addirittura affacciarsi dal decimo piano dell’ospedale Gemelli, lo staff del Policlinico ha prevalso sulla volontà di Papa Francesco di voler tornare ad apparire davanti al mondo interno.
Il broncospasmo e la crisi respiratoria avvenuta venerdì – anche se solo in maniera isolata – ha convinto tutti a prendersi ancora cautela e prudenza per una piena ripresa delle normali attività di Pontefice. E così per la terza domenica consecutiva l’Angelus del Signore viene difeso con testo scritto, a cui ha lavorato Papa Francesco in persona nei giorni scorsi di lavoro pomeridiano al decimo piano del Gemelli. Senza dimenticare quanto succede di grave nel mondo ancora in questi giorni, il Santo Padre si dice commosso per i tanti Rosari, le tante preghiere e celebrazioni da ogni parte del mondo.
Ribadendo come scrive tali pensieri dall’ospedale, Papa Francesco ringrazia medici e sanitari che si prendono cura di lui, avvertendo nel cuore una benedizione sostanziale «che si nasconde dentro la fragilità». Con un parallelo tra il commento al Vangelo e la sua particolare situazione di condizioni di salute ancora molto serie, il Papa svela che è proprio in momenti così che si può imparare a confidare realmente nel Signore, a fidarsi del destino buono e affidandosi completamente a cosa ha in serbo per noi lo Spirito Santo.
IL TERZO ANGELUS “SOLO SCRITTO” DI PAPA FRANCESCO DA INIZIO RICOVERO
Papa Francesco ringrazia il popolo che continua a pregare per lui, così come il Signore Dio che concede l’opportunità al Pontefice argentino di condividere nello spirito e nel corpo la condizione di migliaia di anziani sofferenti e malati in generale in ogni parte del mondo. Nel terzo Angelus consecutivo solo scritto da Bergoglio, il Santo Padre si rivolge alla cristianità ringraziando per le preghiere che lo anno sentire come “portato’ e sostenuto dall’intero popolo di Gesù, «sento il vostro affetto e vicinanza».
Il tema della vista resta poi al centro del commento al Vangelo di oggi, in particolare al rapporto con l’altro nel suo “guardare” verso il proprio sé: come ci si sente guardati, e sopratutto, come si osserva e giudicano le varie persone? Papa Francesco si sofferma così sullo sguardo di perdono – e non di condanna – che da Cristo nella storia viene insegnato e irrorato all’intera cristianità.
Davanti agli orrori delle guerre che non cessano minimamente (non solo ucraina e Medio Oriente, ma anche Sudan, Congo, e Myanmar), Papa Francesco nel suo Angelus “ristretto” ribadisce la preghiera e l’appello di pace globale: una pace nel nome di Cristo e non come meo progetto irenista, una pace che nasce dal cuore e dalla considerazione che anche dal decimo piano dell’ospedale Gemelli «la guerra appare sempre più assurda». L’affidamento a Maria è l’appello finale del Santo Padre, che non manca mai fin dai primissimi Angelus del magistero inaugurato ormai 11 anni fa dopo le dimissioni storiche di Benedetto XVI.
