Antonella Palmisano si sfoga sui suoi social contro chi tratta la marcia da sport di Serie B e i suoi trionfi come poco importanti

La rabbia espressa da Antonella Palmisano sui social

Dopo il termine dei Mondiali di atletica leggera di Tokyo, gli organizzatori dei prossimi campionati europei di Birmingham, in programma nel 2026, hanno presentato l’arrivo della competizione in collaborazione con European Athletics e la FIDAL, la Federazione Italiana Di Atletica Leggera, tramite un post social che raffigura tutti gli atleti italiani che hanno ottenuto una medaglia nell’ultima spedizione. In questa esaltazione dei trionfi azzurri però è stata dimenticata Antonella Palmisano, marciatrice campionessa olimpica nel 2020 a Tokyo e vincitrice dell’argento nella stessa capitale giapponese negli ultimi Mondiali.



Il contenuto è stato ora rimosso dopo che l’atleta azzurra si è sfogata sui propri profili social contro di esso e con il trattamento che il suo sport riceve da sempre e soprattutto in questo ultimo evento, prima di questa occasione infatti lo stesso trattamento le era stato riservato nel 2024 dopo gli Europei di Roma ma in quel caso la Palmisano non si era esposta. La marciatrice ha detto di essere stanca che il suo sport venga visto come uno da Serie B e che alle sue medaglie non venga dato lo stesso peso e lo stesso riconoscimento dato a tutte le altre vittorie della Nazionale.



Diretta Mondiali atletica 2025 Tokyo: Antonella Palmisano (Ansa)

Antonella Palmisano e le accuse per i dirigenti sportivi

Antonella Palmisano si è detta fiera di aver vinto per l’Italia, di aver vestito i colori azzurri sul podio di competizioni importanti come i Mondiali e le Olimpiadi e di aver dato il massimo ogni volta che è scesa in pista per gareggiare anche se sembra che questo non abbia valore per i rappresentanti dello sport italiani. La marciatrice si è poi sfogata dicendo che questa volta non starà zitta e non accetterà che il suo nome venga cancellato e anzi pretenderà che questo e le vittorie che ha ottenuto in questi anni vengano riconosciute e gli venga dato lo stesso valore delle altre.



Una simile polemica è stata alzata nei giorni scorsi anche dal capitano della nazionale italiana di volley maschile Simone Giannelli che dopo la vittoria del Mondiale ha criticato la scelta di diversi giornali di non affidare all’impresa della pallavolo la prima pagina ma invece lasciare il ruolo più importante al calcio e alle partite di Serie A. L’argomento è da sempre molto discusso nel mondo dello sport visto che in Italia è tipico lasciare meno spazio ad altri sport rispetto al calcio, quello più seguito e importante della nazione, ma quello che forse negli ultimi anni sta dando meno soddisfazioni.