Antonello Venditti ha ricevuto ieri nel “suo” liceo, il Giulio Cesare di Roma, una targa commemorativa da parte della Sia con con l’incisione dello spartito di ‘Notte prima degli esami’, uno dei brani più famosi del 73enne cantautore romano, nonchè uno dei pezzi più belli di sempre della musica leggera italiana. Antonello Venditti ha fatto visita agli studenti maturandi e nell’occasione ha rilasciato un’intervista ai microfoni del quotidiano Il Messaggero, in cui ha svelato la sua adolescenza difficile: “Ai tempi del liceo, dove tutto cominciò, tra le pene politiche, quelle amorose e il bullismo che subivo, ero introverso. Potevo soccombere. Mi salvò un pianoforte”.
Un secondo momento basso della sua vita è stato in occasione del divorzio da Simona Izzo: “Notte prima degli esami la scrissi al piano in una fase molto delicata – racconta l’artista romano e romanista – volevo farla finita dopo la separazione da Simona Izzo. Fu Lucio Dalla a salvarmi, quando tornai da Milano, dove mi ero trasferito. Mi trovò casa a Trastevere, vicino a lui. Lì scrissi tre canzoni: ‘Ci vorrebbe un amico’, che dedicai a Lucio, e ‘Notte prima degli esami'”.
ANTONELLO VENDITTI: “DE GREGORI? SIAMO UNA COSA SOLA”
La terza canzone fu “Grazie Roma”, che “fu un ritorno a casa”, mentre il concerto al Circo Massimo dell”83 “fu una benedizione. Mi sentii parte di questa città”. Antonello Venditti parla anche della situazione attuale di Roma, dove i problemi fra rifiuti e cinghiali non mancano, ma l’artista non ne fa un dramma: “Roma ha sempre avuto problemi. È un microstato e dovrebbe essere amministrato come tale”. E aggiunge: “Roma è la Capitale: se va giù, va giù l’Italia intera”.
Chiusura dedicata al suo rapporto con Francesco De Gregori, con cui si esibirà allo Stadio Olimpico di Roma il prossimo 18 giugno: “È come se fossimo una cosa sola. Le nostre due storie nate insieme hanno preso direzioni parallele: si incontrano dopo cinquant’ anni. Il concerto – chiosa – sarà un racconto della nostra amicizia: saremo noi e le nostre canzoni”.