Il PPE si è schierato contro Ursula von der Leyen chiedendo la revoca delle norme sulle auto green che porterebbe allo stop dei motori endotermici

A pochi passi dalla decisiva trattativa a Bruxelles sul futuro del decreto rinominato ‘auto green‘ è arrivato un netto cambio di posizione da parte del PPE – ovvero il Partito Popolare Europeo del quale fa parte Forza Italia – che sembra intenzionato a mettere i bastoni tra le ruote del Green Deal fortemente sostenuto dalla presidente della Commissione Ursula von der Leyen: una mossa che – di fatto – non sorprende particolarmente dato che già in passato il partito dei popolari aveva espresso alcune contrarietà alla norma; ma che diventa importante proprio in virtù del tavolo che si terrà nei prossimi giorni e che potrebbe – a questo punto più che mai – portare ad importanti novità.



Partendo dal principio, è bene ricordare che in generale il decreto sulle auto green prevede che entro i prossimi anni l’intera UE viri forzatamente verso i motori elettrici per abbattere l’inquinamento del trasporto su ruote, il tutto con un primo limite che entrerà in vigore nel 2035 e porterà allo stop alla produzione di veicoli con motore endotermico: il prossimo 5 marzo l’esecutivo europeo presenterà il suo nuovo piano per risollevare il settore automobilistico, nel quale sembra che resteranno fermi i vincoli produttivi; mentre domani la Commissione incontrerà le case automobilistiche intenzionate ad ottenere quanto meno una revoca delle multe che dovranno pagare se non interromperanno la produzione.



PPE: “Lo stop ai motori endotermici del decreto sulle auto green è irrealistico”

Proprio il vincolo dello stop ai motori endotermici entro il 2035 è finito al centro delle critiche da parte del PPE affidate sia ad un post pubblicato su X nella giornata di oggi nel quale – oltre a definire “irrealistico” lo stop chiedendo di “riflettere sulla neutralità tecnologica” – si rimanda ad una sorta di statuto (consultabile cliccando su queste parole) pubblicato sul finire di gennaio e passato leggermente in sordina nel quale si elencano i rischi della regolamentazione europea sulle auto green.



Una questione non da poco, dato che il partito popolare è quello che detiene la maggioranza di seggi in Parlamento e in Commissione, con un peso che von der Leyen difficilmente può ignorare per evitare di innescare una crisi interna alla sua maggioranza.

Contestualmente, alla nota del PPE non sono mancate – ovviamente – le reazioni da parte del mondo politico, con la delegazione europea della Lega che si dice sempre pronta a combattere “Ursula Von der Leyen [e] i suoi euro-deliri anti-italiani” puntando anche sulla revoca delle “eco-follie del tutto elettrico” e delle “multe previste” per la case produttrici; mentre la responsabile degli Esteri di Forza Italia – nonché vice dei Popolari al Consiglio d’Europa – Deborah Bergamini che ritiene impossibile e “inattuabile (..) vietare la vendita di mezzi con motori a combustione interna dal 2035” e chiede di ascoltare le “istanze (..) molto chiare” degli operatori del settore e dei consumatori.