Ballottaggio alle Elezioni Regionali 2025 è possibile e dove è previsto? Non mancano i casi particolari, come quello della Valle D'Aosta

È previsto il ballottaggio alle Elezioni Regionali 2025, ma non per tutti i territori coinvolti. Nell’autunno di quest’anno le regioni italiane chiamate al voto sono sette: dalla Toscana alla Valle D’Aosta, passando per Calabria, Veneto, Campania, Puglia e Marche. Tra tutte queste, ce n’è una dove il ballottaggio è espressamente previsto, e si tratta della Toscana, dove le elezioni regionali sono previste il 12 e 13 ottobre.



Qui è previsto un eventuale ballottaggio per il presidente della giunta regionale, che si svolgerebbe domenica 26 e lunedì 27 ottobre se nessun candidato raggiungesse la soglia richiesta al primo turno.

Lo stesso non si può dire, invece, delle altre regioni, perché la normativa elettorale nazionale prevede che il governatore sia eletto con voto diretto in una sola tornata nella maggior parte delle regioni ordinarie, tranne nei casi in cui la legge regionale stabilisca diversamente.



Referendum Valle d’Aosta verso le Regionali: il voto ai seggi (ANSA 2025, Thierry Pronesti)

Ci sono poi casi ancor più particolari, come quello della Valle D’Aosta, che non prevede l’elezione diretta del presidente regionale da parte dei cittadini, quindi non può esserci il secondo turno per questa regione, se il governatore viene scelto dal Consiglio regionale.

NIENTE BALLOTTAGGIO IN CAMPANIA, VENETO, CALABRIA E PUGLIA

In generale, sistema in vigore è di solito a turno unico, salvo specifiche eccezioni legislative, come nel caso di Toscana e Valle D’Aosta, ma per motivi diversi come abbiamo visto. In Campania non è previsto il turno di ballottaggio per la nomina del presidente della Giunta regionale, perché è proclamato eletto colui che ottiene più voti, in base alla legge elettorale ivi vigente.



Stesso discorso in Veneto, che ha una legge elettorale che non prevede il ballottaggio, per cui anche qui è eletto governatore colui che ottiene anche un solo voto in più rispetto agli altri candidati.

Lo stesso vale per Calabria e Puglia: le rispettive normative elettorali, che regolano la scelta del presidente e del Consiglio regionale, non contemplano alcun secondo turno in caso di mancato raggiungimento di una soglia prefissata. In assenza di una disposizione che introduca il ballottaggio, il sistema resta quindi a turno unico: risulta eletto governatore il candidato che raccoglie più consensi già alla prima votazione.