Il discorso del presidente del consiglio Giuseppe Conte, che nella serata di ieri ha annunciato alla nazione la decisione di chiudere tutti gli esercizi commerciali (ad eccezione di farmacie, generi alimentari, benzinai ed edicole), dalla giornata di oggi, ha commosso Barbara D’Urso. Barbara D’Urso ha infatti seguito con una diretta su Instagram le parole del premier delle ore 21:40 circa di ieri sera, e al termine dell’annuncio del massimo esponente dell’esecutivo, si è messa a piangere. “Ci abbracceremo presto – ha detto la conduttrice di Domenica Live – ci abbracceremo prestissimo!”. Al volto noto di Canale 5 hanno fatto decisamente effetto le parole di Giuseppe Conte, ed in particolare il commento finale dello stesso, che ha invitato la popolazione di tutta Italia ad allontanarsi oggi, per abbracciarsi più forte domani. Del resto, fra le direttive da seguire per evitare che il virus si propaghi senza alcun controllo, vi è anche quella appunto di mantenere una distanza di almeno un metro, evitando contatti come abbracci e strette di mano.
BARBARA D’URSO PIANGE DURANTE IL DISCORSO DI CONTE: “MA CE LA FAREMO”
“Sto piangendo forte – ha aggiunto la D’Urso sulla propria pagina Twitter – Sì, anch’io piango, ma ce la faremo, insieme, uniti, tutti, e tuttò andrà bene”. Poco prima della diretta del presidente del consiglio, in cui sono state annunciate le nuove misure restrittive valevoli per tutta Italia, Carmelita aveva pubblicato alcuni scatti sempre su Twitter, in cui si mostrava sul letto con addosso un accappatoio bianco e affiancata da un peluche, un grande orso di colore rosso. “E anche stasera, indovinate un po’ – la didascalia a corredo delle immagini – io resto a casa! Un buon libro, il mio orso e il lettone tutto per me”, con l’aggiunta di alcune emoticon tenere. La campagna #iorestoacasa sta dilagando in queste ultime 48/72 ore, e sono molti, soprattutto fra i personaggi dello spettacolo e gli influencer, a rilanciare l’hashtag di cui sopra, invitando appunto la popolazione italiana, da nord a sud, nessuno esclusi tranne i lavoratori, a rimanere il più possibile confinati fra le proprie mura.