Adesso è ufficiale: la notizia era nell’aria, ma è di pochi minuti fa l’annuncio del fallimento di Cremona Basket. Vanoli alza bandiera bianca: solo un anno fa la società lombarda vinceva la Coppa Italia, primo trofeo della sua storia, e lasciava intendere di poter costruire un progetto vincente con Meo Sacchetti che aveva traghettato la squadra alla semifinale playoff in campionato. Qualche settimana fa il CT della nostra nazionale aveva scelto di accettare la proposta della Fortitudo Bologna: un colpo al cuore del presidente Aldo Vanoli, che non aveva mancato di far pervenire le sue critiche nei confronti del diretto interessato. Tuttavia, quello era un primo segnale di come le cose a Cremona non andassero bene: il prolungato lockdown da Coronavirus alla fine ha portato alla cancellazione della stagione di basket, ma alcune società di Serie A hanno comunque pagato dazio ai mancati incassi e ai costi da sostenere.
BASKET, CREMONA NON SI ISCRIVE ALLA SERIE A1
Era successo a Pistoia, che però ha scelto di non iscriversi alla Serie A1 autoretrocedendosi in A2: Cremona non ha potuto farlo perché sono scaduti i termini. Cosa significa? Semplice: il Consiglio di Amministrazione, come si legge in una nota ufficiale comparsa su Facebook, ha rimesso il mandato nelle mani dell’assemblea dei soci e adesso sarà questa che dovrà valutare eventuali proposte di gruppi o singoli che vogliano subentrare nella proprietà. Qualora queste proposte non dovessero pervenire, si procederà giocoforza alla liquidazione della Guerino Vanoli. Che negli ultimi anni è stata un esempio per tutti, grazie alla sua progettazione seria che l’ha portata a competere nel massimo campionato e far vedere di potersela giocare ad armi pari – o quasi – con le squadre più forti del nostro basket; al momento i lombardi proseguiranno con il solo settore giovanile, in attesa di novità che si sperano possano essere positive.
Intanto, la Serie A1 di basket rimane composta da 15 club e, esattamente come nel 2019-2020, potrebbe partire a numero dispari; tuttavia le iscrizioni potrebbero anche diminuire, perché la famiglia Toti ha messo in vendita la Virtus Roma e anche qu, in mancanza di compratori, potrebbe non arrivare l’adesione al massimo campionato di basket. Sempre in attesa poi la posizione di Torino: i piemontesi avrebbero il diritto a subentrare e tornare dunque in Serie A1, ma hanno la stessa proprietà della Dinamo Sassari e questo naturalmente rimane un nodo da sciogliere, perché il regolamento stabilisce che due società facenti capo alla stessa persona non possano partecipare al medesimo campionato. Allora, nei prossimi giorni vedremo quello che succederà.